I capitani e gli allenatori dei San Francisco 49ers e dei Kansas City Chiefs sono stati chiamati davanti a 23.823 tifosi per dare il via al Super Bowl LVIII all'Allegiant Stadium. La serata ha dato il via a una settimana ricca di eventi e attivazioni che porteranno al fischio finale di domenica 11 febbraio (le 00.30 del 12 febbraio in Spagna).
Fin dal primo momento, i tifosi hanno fatto capire che la loro simpatia è dalla parte dei californiani, soprattutto ieri, con molti tifosi dei Las Vegas Raiders, la franchigia proprietaria dello stadio e rivale di divisione dei Chiefs, sugli spalti.
L'astio nei confronti di Kansas è stato evidente nei fischi che si sono abbattuti su Patrick Mahomes ogni volta che ha preso il microfono per dire qualcosa. Insieme alla stella del quarterback c'erano Travis Kelce, Chris Jones, Harrison Butker, Tommy Townsend e l'allenatore Andy Reid, che ha indossato la sua classica maglia colorata per le grandi occasioni.
Sul versante dei Niners, la formazione comprendeva Brock Purdy, George Kittle, Deebo Samuel, Trent Williams, Fred Warner, Arik Armstead e l'uomo che li ha portati al Super Bowl, Kyle Shanahan.
Tra i rappresentanti di entrambe le squadre si è creata una buona atmosfera in ogni momento. Mahomes è stato molto vicino a Purdy e Kelce ha scherzato costantemente con Kittle, che aveva elogiato nei giorni scorsi.
Sugli spalti presenti molti tifosi dei 49ers, arrivati in Nevada dalla vicina California. Probabilmente saranno in maggioranza durante la partita di domenica.
Mahomes, molto a suo agio
Al di là dei fischi, e sapendo che vincere genera costantemente animosità, Mahomes ha affrontato la situazione con molto umorismo: "Lo apprezzo Niners Nation, siamo qui", ha detto il nativo del Texas in risposta ai continui fischi.
Sulla stessa scia Travis Kelce, che ha animato costantemente la festa: "Mi state eccitando! Mi fanno venire voglia di giocare in questo momento, amico. Amo i fischi e amo ancora di più le lacrime. Continuate così gang 'Niner, continuate così", ha scherzato.