Forse non ci si accorge di lui, perché sono soprattutto gli attaccanti e i goleador in generale ad accaparrare i riflettori e le telecamere. E lui ha segnato solo cinque gol in tutta la sua carriera da professionista. Il suo valore di mercato è di "soli" 14 milioni di euro, nonostante sia una calamita di trofei. Emerson è l'emblema dell'affidabilità e del gioco di squadra.
La sua storia è iniziata nell'FC Santos, il club che ha dato al mondo del calcio Pelé. Emerson ha conosciuto Neymar in bianconero. Mentre l'attaccante tre anni più grande di lui è andato direttamente al Barcellona nel 2013, il Palermo ha portato in Europa Emerson due stagioni dopo.
Ma nel giro di poco tempo è arrivata l'offerta della Roma e il suo primo grande trasferimento. Emerson si innamora dell'Italia, che diventa la sua nuova casa, e nonostante abbia rappresentato il Brasile ai Mondiali U17 a 16 anni, chiede la cittadinanza italiana. Aveva un'altra buona ragione: sua madre è italiana. A Roma, Luciano Spaletti, che quest'anno ha vinto lo scudetto con il Napoli, comincia a contare su di lui.
Grazie ad altri allenatori italiani, Emerson è poi passato a un indirizzo ancora più prestigioso. Ad accoglierlo è stato il Chelsea, la cui panchina era guidata da Antonio Conte, poi sostituito da Maurizio Sarri. Al termine della stagione 2018/19, Emerson ha alzato il suo primo trofeo importante, quello di vincitore dell'Europa League. Ha giocato tutta la partita nella finale contro l'Arsenal, di cui Petr Cech era il portiere, e i Blues hanno vinto per 4-1.
Su e giù dalla panchina
L'estate del 2021 è stata un sogno che si è avverato per Emerson. A fine maggio vince, pur restando in panchina in finale, la Champions League, quando il Chelsea supera il Manchester City per 1-0 in finale. Poi, ad agosto, i Blues battono il Villarreal ai rigori vincendo la Supercoppa UEFA. Thomas Tuchel, tuttavia, aveva la possibilità di scegliere e gli ha preferiti Ben Chilwell o Marcos Alonso sulla fascia sinistra della sua difesa.
Il ruolo di Emerson nella conquista del trofeo è stato, invece, indiscutibile a Euro 2020. Anche in questo caso è partito dalla panchina, ma quando Leonardo Spinazzola ha avuto la sfortuna di infortunarsi, Roberto Mancini lo ha schierato in campo e il terzino ha dimostrato ancora una volta di poter contare su di lui. Non è stato l'unico brasiliano naturalizzato a vestire la maglia azzurra: il centrocampista Jorginho, suo compagno di squadra al Chelsea, è stato nominato MVP del torneo.
Il trasferimento di Emerson al West Ham ha portato alla conquista del quinto trofeo continentale. Trascorre la stagione 2021/22 in prestito al Lione, ma poi viene acquistato dagli Hammers per 15 milioni di euro. Sotto la guida dell'allenatore David Moyes, è tornato a essere un elemento indispensabile. Prima della finale di Praga, ha risposto con determinazione alle domande sulla sua situazione e sul "completamento della missione". "Non è affatto facile lottare per essere titolare. Ora abbiamo un'altra opportunità. È una partita sola".
È una partita unica, appunto. Ed Emerson si è dimostrato ancora una volta affidabile, non sbagliando quasi nulla a Praga. Prima della partita aveva già promesso che se il West Ham avesse vinto si sarebbe fatto un tatuaggio speciale. Nel suo polpaccio destro, del resto, ci sono già i trofei della Champions League e dell'Europeo.
Uno dei record di Emerson (quello esclusivo all tre competizioni continentalei per club) potrebbe essere eguagliato da Henrik Mkhitaryan dell'Inter, che sabato affronterà il Manchester City nella finale di Champions League. Il centrocampista armeno ha vinto la Conference League la scorsa stagione con l'AS Roma e ha conquistato l'Europa League con il Manchester United nel 2017.