Calzona analizza il ko: "Meriti loro, ma anche tanti demeriti nostri"

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Calzona analizza il ko: "Meriti loro, ma anche tanti demeriti nostri"

Calzona
Calzona FRANCESCO PECORARO - Getty Images via AFP
L'allenatore del Napoli non si nasconde: "Le possibilità di andare in Champions si sono ridotte".

La sconfitta per 0-3 contro l'Atalanta, per il Napoli, può forse significare il definitivo addio al quarto posto.

Ne ha parlato coach Francesco Calzona ai microfoni di DAZN: "Ci sono meriti loro, ma anche tanti demeriti nostri. Siamo fragili quando non siamo in possesso della palla, poi riusciamo a creare abbastanza. Prima partita senza gol da quando ci sono io. Dobbiamo trovare più solidità difensiva, così non va bene".

A proposito di classifica il tecnico dei campani sembra ormai arrendersi: "Le possibilità di andare in Champions si sono ridotte, ma dobbiamo guardare avanti, migliorare e cercare di vincere le partite. La matematica non ci condanna, ma le possibilità sono minime".

Le statistiche del match
Le statistiche del matchStats Perform

Secondo Calzona "non è un problema di linea difensiva, ma di squadra. Se la pressione è singola e non di squadra, diventa difficile. Oggi non l'abbiamo fatto, ci vuole continuità. La fase difensiva deve essere organizzata e specialmente oggi l'abbiamo fatto troppo poco".

I numeri sono impietosi, -30 dalla scorsa stagione. Calzona prova a spiegare: "Quest'anno le vicissitudini le conosciamo tutti. 3 allenatori, chi è arrivato non è stato aiutato e avrebbe avuto bisogno di una situazione più lineare. Sono quelle annate che nascono in un certo modo e non possiamo fare niente".

Tra i più negativi oggi c'è stato Raspadori, spostato a sinistra: "Si allena bene e mi dà garanzie, poi può fare non benissimo. Non credo che chi è entrato ha fatto meglio. Vorrebbe giocare più centrale, ma si adatta molto bene. Contento di Simeone, ma quando si cambia modulo abbiamo creato qualcosa ma nella confusione e diventiamo più vulnerabili".

Calzona su Simeone spiega che "lui si sente una prima punta, me l'ha detto. Davanti abbiamo tre attaccanti e in mezzo gioca un giocatore del livello di Osimhen. Cambiare modulo porta il centrocampo a due, con Lobotka che deve coprire più campo e Anguissa che non è al meglio. Si cerca di dare più solidità e davanti viene sacrificato qualcuno, come Simeone che meriterebbe di giocare di più".