Materazzi spinge l'Inter in Champions e in campionato: "Più forti dell'anno scorso"

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Materazzi spinge l'Inter in Champions e in campionato: "Più forti dell'anno scorso"
Marco Materazzi
Marco MaterazziProfimedia
L'ex difensore campione del mondo ha parlato a tutto campo della possibilità dell'Inter di raggiungere una seconda finale consecutiva di Champions League e delle chance di vincere il campionato. Ma anche di nazionale e della finale del 2006 che lo ha visto tra i principali protagonisti con il gol del pareggio dell'1-1 e la testata di Zidane: “Non ho mai avuto modo di parlargli e chiarirci" E sulla partita: "Abbiamo vinto perché abbiamo tenuto duro fino a 120esimo, non per quel fatto. Se ancora dopo quasi 20 anni si pensa che si sia vinto una partita per un episodio, è poco credibile".

Marco Materazzi è uno dei pochi giocatori a poter vantare un palmares “completo”. Dalla Champions League alla Coppa del Mondo, passando per il Mondiale per club. L’ex difensore nerazzurro ha anche portato a casa uno scudetto giovanile, con la formazione primavera del Perugia. Un predestinato insomma.

Muro invalicabile dell’Inter per 10 anni, dal 2001 al 2011, con la formazione nerazzurra è stato artefice di quel triplete storico che ha fatto di Jose Mourinho un monumento del “Biscione”.

Jose Mourinho
Jose MourinhoProfimedia

Diciassette trofei, inclusa una Indian Super League conquistata nel 2015, e un gol nella finale mondiale con la Francia nel 2006, però non sono bastati a rendere meno nitido un ricordo che in qualche modo lo perseguita da quasi 20 anni: il faccia a faccia con Zinedine Zidane nel corso del secondo tempo supplementare della finale mondiale, culminato con la testata del francese al petto del difensore azzurro.

Intervista Esclusiva: Marco Materazzi
Diretta

Uno scontro tra i due che da allora non ha avuto un incontro riappacificatore:  “Non ho mai avuto modo di parlargli per chiarirci - afferma l’ex difensore - ma non c’è nessun problema. Non posso che fargli i complimenti per quello che ha fatto da giocatore ma anche da allenatore”, per poi aggiungere un po’ infastidito: “Se ancora dopo quasi 20 anni si pensa che si sia vinto una partita per un episodio, è poco credibile. Abbiamo vinto perché abbiamo tenuto duro fino a 120esimo, abbiamo fatto bene ai rigori. A me piace ricordarla così. Quella era una grandissima squadra e una grandissimo gruppo”.

Di quella squadra vittoriosa nel 2006 molti giocatori hanno intrapreso la carriera da allenatore, non Materazzi che pur avendo il patentino di Uefa Pro non è mai entrato nel giro dei “tecnici mondiali”: “Ho avuto l’opportunità di lavorare in India e lì, già allora, l’allenatore era una sorta di manager. In Italia la gestione è differente e forse anche per questo mi sono messo un po’ da parte. Inoltre non è mai arrivata l’opportunità, e anche io stesso ho lasciato che il tempo decidesse per me”.

Del gruppo del 2006, Fabio Grosso e Rino Gattuso sono gli allenatori preferiti dall’ex centrale dell’Inter. Proprio loro che adesso sono entrambi alla direzione di una squadra francese, rispettivamente del Lione e dell’Olympique Marsiglia: “Fabio e Rino sono i miei preferiti. Gattuso, a differenza di quello che può pensare la gente, considerato il tipo di giocatore che è stato, fa sì che le sue squadre giochino a calcio. È lampante quello che Rino riesce a dare. Cerca veramente di fare calcio”.

Rino Gattuso
Rino GattusoProfimedia

L’ex difensore dell’Inter da qualche anno sta dando una mano alla Lega Serie A per promuovere il campionato italiano all’estero. Viaggi continui dagli Stati Uniti all’Asia come Brand Ambassador del nostro campionato e icona storica dell’Inter.

Marco Materazzi
Marco MaterazziFabio Russomando

L'Inter e la Champions

Proprio i nerazzurri nelle prossime ore saranno chiamati ad un altro impegno importante, forse anche decisivo per la sorte del girone di Champions League. La squadra di Simone Inzaghi, dopo il pareggio ottenuto in trasferta contro la Real Sociedad, affronterà in casa il Benfica. Un passaggio delicato per i nerazzurri nel percorso verso una seconda finale consecutiva dopo quella perduta lo scorso anno contro il Manchester City: “Lo scorso anno - continua Materazzi - l’Inter ha dimostrato di meritare la Champions. Poteva anche vincerla. Di positivo c’è che da quella partita penso ne sia uscita più forte. Credo che la squadra abbia acquisito la forza  di chi sa che puó vincere con chiunque. E penso che questo inizio di campionato lo abbia dimostrato”.

Il livello della Champions, però, quest’anno è cresciuto ancora di più. La strada per Londra sarà ancora più complicata: “Il livello in Champions è migliorato tantissimo, e sarà difficile con tutte le squadre. L’Inter non deve commettere l’errore di pensare che il girone sia facile. In Europa può succedere di tutto. In passato ci sono state squadre che hanno vinto la Champions facendo 8 punti nel girone e poi sono arrivate in finale con tranquillità. Ogni partita va presa sul serio, così come stanno facendo. Lautaro e compagni sanno che non sarà semplice, ma sanno anche di essere forti”.

Scudetto alla portata

Intanto in campionato la squadra di Inzaghi sta facendo il proprio dovere. Una sola battuta d’arresto contro il Sassuolo e poi tutte vittorie, l’ultima con un poker di Lautaro Martinez contro la Salernitana. Un avvio di stagione che ha battezzato i nerazzurri come i favoriti per la vittoria finale, anche se Materazzi avverte : “La favorita è sempre la squadra che vince lo Scudetto perché acquisisce la mentalità, acquisisce la forza”. Poi però aggiunge: “L’Inter era comunque fortissima anche due anni fa e meritava lo scudetto. L’anno scorso ha fatto un cammino differente, forse anche per la preparazione diversa condizionata dal Mondiale giocato a metà stagione".

Spalletti l'uomo giusto al posto giusto

Infine una battuta sulla nuova nazionale targata Luciano Spalletti, sostituito di Roberto Mancini. Dopo il colpo a sorpresa con le dimissioni e la firma per la selezione Saudita da parte dell'ex ct si è sollevato un polverone sulla sua scelta. Una decisione che non è piaciuta ai tifosi e ha fatto storcere il muso a più di un addetto ai lavori.

Luciano Spalletti
Luciano SpallettiProfimedia

Ma Materazzi, che conosce molto bene Mancini per averlo avuto come allenatore all’Inter, tira dritto: “Non posso giudicare la sua scelta perché solo lui sa quello che ha sentito in quel momento per poter accettare una offerta del genere e lasciare la nazionale azzurra. Di contro - conclude Materazzi - penso che Spalletti sia l’uomo giusto per l’Italia.  Lui ha voluto la nazionale fortemente e questa è una cosa bellissima”.

Adesso la speranza per i tifosi azzurri è di ritornare a vivere emozioni, ormai lontante, come quelle regalate da Materazzi nel 2006.