La Uefa chiede alla Corte di "modificare il comunicato stampa" della sentenza

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La Uefa chiede alla Corte di "modificare il comunicato stampa" della sentenza

Il numero uno della Uefa, Aleksander Ceferin
Il numero uno della Uefa, Aleksander CeferinProfimedia
Nyon ha incassato male non solo il verdetto del Tribunale, ma anche e soprattutto il modo in cui è stato comunicato

Nell'era social, forma e sostanza molte volte si confondono e spesso la prima diventa più importante della seconda. Ed è per questa ragione che la Uefa avrebbe chiesto alla Corte di giustizia dell'Unione europea di cambiare il comunicato stampa attraverso il quale, lo scorso 21 dicembre, è stata diffusa la sentenza che potrebbe ridefinire il calcio a livello mondiale.

Secondo quanto assicura The Times, infatti, il massimo organismo del pallone continentale non ha incassato male soltanto il verdetto del Tribunale, ma anche e soprattutto il modo in cui è stato comunicato: "Pur comprendendo - scrive la Uefa - che i comunicati stampa non vincolano la Corte, essi sono il punto focale dell’attenzione dei media in casi di alto profilo con un inevitabile impatto, tra l’altro, sulla percezione e sulla reputazione della Uefa, data l’estrema gravità dell’accusa di abuso di posizione dominante".

Posizione dominante

Smpre stando a quanto riferito dal quotidiano inglese, la confederazione guidata da Aleksander Ceferin avrebbe respinto in maniera netta l'affermazione secondo la quale "la FIFA e la UEFA stanno abusando di una posizione dominante", assicurando che "la sentenza stessa non contiene alcuna constatazione di violazione". 

Ma non è esattamente così. Nella sentenza (punti 35 e 36), infatti, si può leggere come la Corte "ritiene che la Fifa e la Uefa abbiano detenuto per lungo tempo un monopolio economico e commerciale – e quindi una posizione dominante – sul mercato in questione" e che "a tale proposito, osserva innanzitutto che la posizione dominante di cui godono la Fifa e la Uefa non riguarda solo le imprese che potrebbero voler competere con loro organizzando altre competizioni calcistiche internazionali, ma anche, attraverso le federazioni calcistiche nazionali che ne fanno parte, tutti gli altri soggetti interessati al calcio, come le squadre di calcio professionistiche o i giocatori».