Champions League: un'amnesia di Verratti condanna il Paris Saint Germain

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Champions League: un'amnesia di Verratti condanna il Paris Saint Germain

Il gol decisivo di Choupo-Moting
Il gol decisivo di Choupo-MotingAFP
L'eccesso di confidenza del pescarese ha generato l'occasione trasformata in gol dal Bayern, che dopo aver rischiato grosso nel primo tempo si è imposto grazie alla solidità del collettivo e ha trovato il raddoppio nel finale con Gnabry.

Marco Verratti ricorderà sempre l'8 marzo 2023, giorno in cui una sua leggerezza ha provocato la sconfitta del Paris Saint Germain in casa di un Bayern che si è dimostrato nuovamente superiore, soprattutto quando ha dovuto difendersi e gestire il vantaggio, sia quello ottenuto all'andata sia quello immagazzinato stasera dopo un'ora di gioco. Il centrocampista pescarese, che fino al 61esimo minuto aveva contribuito al dominio del possesso palla da parte dei parigini, si è incartato da solo sul solito e cocciuto tentativo di proteggere palla senza rilasciarla, il tutto nei pressi della propria area e di spalle al centrocampo. Il blitz di Thomas Muller e l'incursione di Leon Goretzka permettevano ai bavaresi di recuperare palla e mettere Eric Choupo-Moting in condizioni di segnare il gol del vantaggio, che sarebbe poi stato decisivo ai fini del passaggio del turno.

Nel primo tempo, con i parigini a tenere maggiormente il possesso palla, a recriminare sono stati principalmente loro, e specialmente per un'occasione, la più importante e clamorosa di tutti. Un'opportunità a porta vuota dopo un'uscita kamikaze di Yann Sommer capitata sui piedi di Vitinha, uno che sicuramente non è abituato a confrontarsi con le occasioni di goal, avrebbe potuto essere la svolta del match. Il portoghese, poco avvezzo a situazioni del genere, era ben piazzato ma colpiva con troppa sufficienza, cercando la linea di porta con una conclusione rasoterra di sinistro. Una conclusione talmente approssimativa che ha permesso a Matthjis De Ligt di rientrare in tempo per salvare sulla linea di porta, evitando il vantaggio avversario. Il suo urlo liberatorio, seguito dall'esultanza dell'Allianz Arena, era il prologo di una ripresa nella quale gli uomini di Julian Nagelsmann avrebbero messo sul piatto l'essere più squadra.

Il raddoppio nel finale di Serge Gnabry, entrato poco prima, culminava un contropiede arrivato dopo una resistenza coriacea alle offensive dei parigini, ma neanche così impossibile. Il Bayern è di un'altra pasta, è quella squadra solida che vive serenamente il presente facendo leva sul suo grande passato. E che approda meritatamente ai quarti di Champions League. Per il Psg, invece, la Champions continua a essere un percorso frustrante e umiliante. E ancora per un anno resterà un'illusione.