Chi ha scritto pagine intere di storia del calcio è libero di fare un po' quello che gli pare. Cristiano Ronaldo (37), che potrebbe riempire libri di storia di questo sport, non ci ha pensato due volte a dar vita a un'inaspettata conferenza stampa alle 10 del mattino dal ritiro della nazionale portoghese in Qatar.
L'attaccante ancora in forza al Manchester United, con il quale è più che probabile una separazione consensuale a gennaio, ha deciso di farsi sentire sapendo che in pochi sarebbero stati pronti alla sua apparizione improvvisata. Giorni dopo la discutibile ma diffusissima intervista a Morgan Piers nella quale accusava lo United di averlo trattato in modo ingiusto, il cinque volte Pallone d'oro si è presentato per dire la sua, ma stavolta in veste di rappresentante assoluto della sua nazionale.
Interrogato proprio sul contenuto della recente intervista, Ronaldo ha dichiarato: "Il timing è sempre il timing. Da parte vostra è semplice vedere come possiamo sceglierlo. A volte scrivete verità, a volte bugie. Io non mi preoccupo di ciò che pensa la gente. Parlo quando voglio farlo. Tutti sanno chi sono e ciò in cui credo". Un modo per difendersi da tutte le critiche ricevute in questo periodo, un periodo di avvicinamento a quello che potrebbe essere il suo ultimo Mondiale.
Da capitano del Portogallo, CR7 ha voluto far chiara la sua posizione proprio in nazionale, dove "Tutti mi conoscono da quando avevo 11 anni, e quanto ho detto di recente non influenzerà il nostro rendimento. Abbiamo tantissimo voglia di fare bene in questo torneo, e qualsiasi cosa io dica non sarà nociva sullo spogliatoio".
Arrivato anch'egli all'ultimo ballo, dopo aver dominato il calcio europeo per quasi 15 anni, il nativo di Madeira non vuole ulteriori distrazioni. E anche per questo ha voluto anche fare chiarezza sull'episodio dell'accoglienza di Bruno Fernandes (28), che per molti era stata fredda: "Con Bruno stavamo scherzando, il suo aereo è atterrato in ritardo e gli ho chiesto se per caso fosse venuto in battello".