La differenza era grande e lo sapevano sia Stroppa che Vivarini. I sette punti in meno con i quali il Catanzaro aveva chiuso la regular season non raccontavano la verità su due rose costruite con obiettivo diversi durante l’estate 2023 e che soltanto grazie alla brillante stagione dei calabresi si sono ritrovate a lottare per lo stesso obiettivo nella primavera del 2024.
All’andata, dopo la falsa partenza, i giallorossi erano riusciti a riportare in equilibrio la partita e l’eliminatoria sfiorando addirittura il gol del meritato 3-2. Meritato come il trionfo dei grigio rossi per 4-1 nella gara di ritorno. Una gara che praticamente non ha avuto storia, visto che già dal 12esimo i lombardi si erano portati in vantaggio con un eurogol di Franco Vazquez, uno che in campo vantava un livello di classe e tecnica ampiamente superiore alla media.
Il Catanzaro cercava di reagire, ma sette minuti dopo arrivava il raddoppio di Buonaiuto, che pescato alla grande con un lancio lungo freddava il portiere avversario con un destro al volo. Vandeputte ci aveva provato sul 2-0, ma il suo tiro si era stampato sul palo. Poi, è arrivato il colpo di maglio di Coda, ben servito a due passi dalla porta vuota. Un colpo che stendeva i calabresi, che nella ripresa venivano penalizzati dall'espulsione al 63esimo di Brignola, entrato 18 minuti prima.
Al 69esimo arrivava il quarto gol dei locali con Sernicola, a certificare il dominio assoluto di una Cremonese che giocava sul velluto. A dieci minuti dalla fine, ecco il gol dell'onore da parte dei giallorossi, con Antonini che trovava l'acuto con un bel sinistro di prima intenzione. Un premio minimo per i quasi 4.000 tifosi calabresi arrivati a Cremona con tanta fiducia. Loro, in fin dei conti, non hanno perso. La Cremonese, invece, si guadagna con merito la finale contro il Venezia.
