Il ritorno di Luciano Spalletti al Maradona da allenatore della Juventus a sfidare un bianconero riconosciuto come Antonio Conte. Il preludio del match che chiudeva le sfide di questa domenica in Serie A era di quelli che da soli portano storia e palpitazioni. Le stesse che sentiva l'intero stadio dopo sei minuti, quando un cross da destra di Neres propiziava il colpo di testa di McTominay che sfiorava il palo.
Neanche un minuto dopo, però, il brasiliano tornava a volare sulla sua fascia di competenza e infilava in mezzo un cross basso sul quale si avventava Hojlund che in spaccata anticipava Kelly e Di Gregorio, trovando il piatto dell'1-0. Non si fermava il numero 7 azzurro, al quale veniva data licenza di accentrarsi e andare sull'altro fronte, come al quarto d'ora quando creava superiorità a sinistra e per poco non pescava nuovamente il danese nei pressi di Di Gregorio.

Raddoppio sfiorato
Mentre la Juve cercava di fare quadrato e di proporre qualcosa di nuovo, facendo scendere Yildiz per catalizzare il possesso, il Napoli si teneva stretto e cercava di sfondare quando poteva. Lang aumentava i giri con un paio di sgroppate sulla sinistra, e da un suo cross Di Lorenzo la girava di testa obbligando il portiere bianconero a una bella manata in corner.
Ma il vero diavolo era Neres, che alla mezz'ora ammattiva Cabal con un assolo da vero funambolo, sul quale però poi il cross non aveva un destinatario preciso. Tra gli ospiti il più vivace era Conceicao, che accentrandosi provocava l'ammonizione di Buongiorno. Il primo tempo si chiudeva con gli azzurri in attacco e McTominay che di testa su corner svettava su tutti ma colpiva la base del palo più vicino.
Lampo turco
La ripresa iniziava con David a entrare al posto di Cabal nel tentativo di aumentare il voltaggio in attacco da parte dei bianconeri. Ma erano sempre gli azzurri a provare più spesso l'affondo: prima Hojlund si involava sulla destra e veniva negato dal piacere del gol da Di Gregorio. Poi, dopo una punizione fischiata per un fallo di Kalulu su Olivera McTominay calciava di pochissimo a lato, dimostrando di essere sempre il più pericoloso dei suoi.
Poi, su un'azione di recupero via tackle di Locatelli su Hojlund, la Juve abbagliava con un contropiede esemplare in seguito al quale McKennie infilava bene per Yildilz, il cui diagonale era lento ma preciso e portava all'1-1. Il lampo del fantasista turco dava linfa vitale ai bianconeri, che crescevano dal punto di vista atletico col passare del tempo.
Ancora Hojlund
Al 79esimo, però, la voglia degli azzurri pagava nuovamente. Dall'ennesimo cross di Neres da destra Lang saltava ma veniva anticipato da McKennie, il cui colpo di testa finiva su quella di Hojlund che da tre metri colpiva per il centro del 2-1. Gli ultimi dieci minuti vedevano la Juve a trazione anteriore, anche se faceva scalpore la sostituzione di Yildiz, che non sembrava avere problemi fisici.
Un contropiede orchestrato da Lang e Hojlund vedeva il primo quasi chiudere un triangolo vincente, per poi lasciare il campo stremato dalla stanchezza. Al 94esimo l'ex Lille aveva la migliore occasione per pareggiare, ma dal limite dell'area calciava centrale. Ed era tutto finito al Maradona, dove il Napoli trionfa e si mantiene al primo posto in classifica.

