Il primo Napoli della stagione al Maradona ripartiva dal Cagliari, contro il quale aveva vinto il match decisivo della scorsa annata, per diventare campione. Contro il partenopeo Fabio Pisacane, Antonio Conte proponeva Spinazzola per Olivera sull'out mancino e chiedeva a De Bruyne di fungere da regista aggiunto vicino a Lobotka e da seconda punta in fase difensiva.
L'esterno mancino era uno dei più vispi all'inizio: dopo il quarto d'ora il suo cross pizzicato per Lucca era leggermente lungo ma denotava iniziativa. Anche Politano dall'altro lato cercava spesso il solito movimento a rientrare per imbeccare in mezzo all'area Lucca o McTominay, ma senza mai trovarli.
Cagliari propositivo
Passata la mezz'ora, gli isolani prendevano coraggio e sviluppavano un'azione di possesso lunga quasi due minuti alla fine della quale per poco Sebastian Esposito non arrivava di poco sul bel lancio di Deiola. Ben tenuto a bada da un ordinato Cagliari, il Napoli faticava a generare gioco pulito. E dopo un tiro alto di De Bruyne, un contropiede rossoblu culminava nel colpo di testa in area azzurra dell'arrembante Prati, che però non trovava la porta.
Al 43esimo un buon break del vivace Spinazzola scaturiva in un buon passaggio orizzontale per Lucca, che di destro impattava bene ma non tanto da sorprendere un attento Caprile. Il primo tempo si concludeva con uno slalom breve di McTominay in seguito al quale lo scozzese lasciava partire un fendente sul quale il portiere isolano rispondeva con sicurezza.
Napoli inceppato
Rientrati dagli spogliatoi, gli azzurri hanno cercato di accelerare in modo più istintivo che pragmatico. De Bruyne perdeva due palloni in due minuti, ma poi su punizione disegnava una bella traiettoria sulla quale solo uno sveglio Luperto anticipava Lucca sul secondo palo. Poi, sul corner seguente, una mischia in area isolana non permetteva a Rrahmani di calciare con convinzione sotto porta in quella che forse era l'occasione più nitida fino a quel momento. Due minuti dopo solo un ottimo riflesso di Caprile negava il gol a uno scatenato Spinazzola, che si era accentrato per scagliare un violento ma centrale destro.
Con abnegazione e tenacia, i sardi tenevano botta in mezzo al campo e nel loro rettangolo finale. Politano si dilettava in una serie di cross senza destinatario e al 70esimo si metteva in proprio sfiorano l'incrocio più lontano. Inceppati, gli azzurri sentivano la frustrazione del mancato guizzo per spezzare la resistenza avversaria. Assonnato per le poche vibrazioni, il Maradona veniva quasi ammutolito da un inserimento dell'ex Folorunsho, che su cross di Luvumbo soprendeva tutti arrivando dalla seconda linea ma non impattava bene.
Anguissa la risolve
A un quarto d'ora dalla fine, e dopo aver inserito Buongiorno per l'ammonito Juan Jesus, Conte dava l'opportunità ad Ambrosino, giocatore del vivaio, al posto di Lucca. E proprio dopo una bella iniziativa del numero 69, un corner da sinistra veniva spizzato dall'appena entrato difensore centrale, che si disperava per l'occasione mancata.
Gli ultimi dieci minuti abbondanti vedevano il calante De Bruyne lasciare il posto all'attesissimo Lang, incaricato di saltare l'uomo per l'assedio finale. Al 93esimo una percussione di Lobotka generava un tocco geniale di Lang per McTominay, che da pochi passi calciava su Caprile. Ma all'ultimo sospiro, dopo un batti e ribatti, era Anguissa a trovare il destro vincente. Per una vittoria allo scadere e disperata. Una vittoria da campioni in carica.
