Alla ricerca di tre punti per riportarsi sotto alle avversarie, una riposata Inter ha ospitato il Parma partendo subito molto forte. Calhanoglu provava dopo pochi minuti da fuori e poi prendeva in mano le geometrie. Al nono Mandela buttava giù un Lautaro Martinez lanciato a rete, ma appena fuori l'area. Un'ammonizione velocissima che ha certificato l'inizio arrembante dei padroni di casa.
Gli uomini di Simone Inzaghi dopo pochi minuti vedevano Marcus Thuram calciare alto di poco in girata. La partenza in quarta dei nerazzurri veniva culminata nell'incrocio dei pali colpito da Dumfries al quarto d'ora. A conferma della voglia di vincere che sprizzava da ogni calciatore interista.
I ducali cercavano timidamente qualche transizione interna, come quella che vedeva Sohm dialogare con Bonny e poi calciare male fuori. Stesso esito per un tap-in fallito da Lautaro al 25esimo, un errore non da bomber consumato. Ma il centrocampista svizzero del Parma era in palla e si rendeva protagonista di una bella discesa in seguito alla quale serviva Cancellieri, la cui botta di sinistro veniva messa in corner da Sommer. Alcuni segnali di ribellione da parte degli emiliani, che col passare del tempo crescevano in quanto a iniziativa.
La resistenza ducale, tuttavia, veniva spezzata al 40esimo, quando dopo un uno-due tra Dimarco e Mkhitaryan il laterale sinistro effettuava prima un prestigioso dribbling col tacco e poi infilava di giustezza nell'angolo opposto. Un acuto che sbloccava la partita e dava all'Inter la miglior condizione possibile per gestire il vantaggio.
Ma più che di gestire, l'Inter si occupava di attaccare ancora di più nella ripresa. E dopo una decina di minuti un tracciante al volo di Mkhitaryan lanciava Barella in contropiede. La difesa ducale veniva tagliata in due dal sardo, che con grande freddezza entrava in area mettendo a terra Del Prato e poi giustiziava Suzuki con la calma dei campioni. Un minuto dopo la convalida del gol, per il quale il Var ci metteva non poco, Lautaro sciupava nuovamente a due passi dal portiere avversario, che si opponeva d'istinto a un colpo di testa centrale dell'argentino.
Il match, tuttavia, era ormai stato indirizzato da una squadra di casa totalmente risoluta. E il gol del 3-0 arrivato al 67esimo a opera di Thuram faceva calare il sipario su un San Siro che ormai festeggiava a ogni secondo. La superiorità dell'Inter era totale, e solo l'ennesimo gol mancato di capitan Lautato (il terzo) creava qualche rammarico. L'autogol di Darmian, che rientrava in difesa con troppa foga, era aneddotico. Perché l'Inter vinceva e convinceva, dimostrando di essere in gran condizione. E che per lo Scudetto è la candidata più accreditata.
