Un Derby d'Italia da Scudetto solo da un lato è partito con una serie di scelte particolari per la Juventus. McKennie, infatti, era destinato subito a creare problemi a Calhanoglu, prima fonte di gioco dell'Inter. E dopo due minuti era proprio il turco, che scivolava, ad aprire alla prima sgasata bianconera culminata in un tiro non convinto di Nico Gonzalez ben inseritosi in area. Chi alzava il ritmo dall'altro lato era il rientrante Dumfries, capace di procurarsi tra contrasti e dribbling il primo corner del match. Ed era sempre l'olandese a sfiorare il raddoppio al 20esimo dopo che su azione di contropiede Di Gregorio rispondeva a una rovesciata di Taremi sulla quale Lautaro crossava per l'esterno, il cui colpo di testa ravvicinato finiva alto.
La Juve, però, non stava a guardare, e due minuti dopo in velocità prima Nico e poi Conceicao mettevano alla prova i riflessi di un attento Sommer, che sventava due belle conclusioni col mancino in pochi secondi. Ringalluzzita dalle buone occasioni create in transizione, la Vecchia Signora spingeva ancora e dopo la mezz'ora il tiro a scendere di Kolo Muani andava di poco sopra la traversa. Il disordine, però, regnava sovrano in campo e a prevalere erano gli andirivieni da un lato e dall'altro. Al 35esimo Lautaro sciupava un'occasione d'oro a pochi metri da Di Gregorio calciando alto dopo un perfetto cross basso dalla destra.
Chi dominava sulla sua corsia era sempre Dumfries, che partiva varie volte bruciando un Savona molto in difficoltà, e al 43esimo puntava sulla conclusione secca che si stampava sull'esterno del palo più vicino. L'aumento dei giri da parte dei nerazzurri alla fine dei primi 45 minuti veniva pausato dall'intervallo, in seguito al quale a entrare più decisa in campo era la Juve, che nei primi minuti si dimostrava aggressiva soprattutto sul lato destro con un dinamico Conceicao.
Lo scontro saliva d'intensità da entrambe le parti, con Khephren Thuram a giganteggiare in alcuni affondi personali e Barella a cercare le incursioni per dare una mano agli attaccanti. Motta inseriva Cambiaso per Savona come laterale sinistro per elevare la creatività, ma il gesto atletico più rilevante era uno splendido intervento in scivolata di Weah a chiudere un contropiede in campo aperto dove Taremi attendeva troppo. All'ora di gioco Inzaghi metteva dentro Marcus Thuram, Zalewski e Carlos Augusto per Taremi, Bastoni e un Dimarco apparso ancora convalescente dopo i tanti giorni di influenza.

L'esterno polacco ex Roma faceva subito vedere alcune accelerazioni di rilievo, una delle quali non veniva però conclusa con decisione dopo essere arrivato quasi all'altezza del dischetto avversario. Le idee, in generale, diminuivano con il passare del tempo, complice anche la stanchezza e lo sfilacciamento di entrambe le contendenti. Al 72esimo un cross morbido di Conceicao da destra pescava bene Koopmeiners, la cui torsione era corretta ma non veniva coadiuvata da un colpo di testa deciso.
Lo scatto arrivava poco dopo, con Kolo Muani che controllava un pallone caduto dal cielo al limite dell'area e si addentrava nella stessa con una veronica alla Zidane, riuscendo poi a spostare il pallone prima dell'intervento di Bastoni. Sulla palla vagante si avventava l'ala portoghese, che di sinistro infilava tra le gambe di Pavard, culminando una prestazione superlativa.
Il vantaggio non deconcentrava la Juve, che poco dopo andava vicinissima al raddoppio con Koopmeiners, il cui destro secco rasoterra batteva Sommer ma non un attentissimo Dumfries, ben appostato sulla linea di porta. Inzaghi faceva all'in all'80esimo con gli ingressi di Zielinski per uno spento Calhanoglu e di Correa per Mkhitaryan, mentre Motta toglieva il match winner, colpito duro per inserire Yildiz. Correa, schierato ala sinistra, creava all'85esimo una palla gol per Thuram, che si avventava benissimo sul pallone a pochi metri da Di Gregorio ma impattava alto, sciupando una ghiotta occasione e dando prova di non essere al meglio.
I nervi venivano fuori da ambo le parti in ogni scontro, con i bianconeri ben appostati per chiudere e ripartire, avendo anche una bella occasione con il solito e inesauribile Kolo Muani. Thuram provava il gol da cineteca in girata, senza però trovare il bersaglio. E il match terminava con la vittoria sudata di una Juventus che ha mostrato i denti, e azzannato un'Inter troppo indecisa nei momenti chiave.
