Il terzo derby della Madonnina dell'anno è iniziato in modo frenetico e battente, con i primi cinque minuti di marca Inter e il Milan a reagire subito dopo, con un Reijnders che da mezzo sinistro si accentrava spesso per poter creare e anche farsi vedere nella trequarti avversaria. Sulla sponda nerazzurra, invece, il rientrante Calhanoglu cercava fin da subito di settare le geometrie globali, con un tracciante per Dimarco come primo segnale di ripresa.
Alla mezz'ora, in un'insolita incursione sulla destra, il turco infilava un pallone teso in piena area sul quale si lanciava Lautaro, che senza angolo anticipava comunque il suo marcatore diretto e di destro sfiorava il gran gol al volo. Un minuto dopo Calha si mostrava totalmente recuperato in un recupero su un Musah lanciato sul lato destro rossonero, mentre i rossoneri scherzavano spesso col fuoco con una linea di difesa abbastanza alta per scongiurare col fuorigioco gli inserimenti dalle retrovie degli avversari.
Col passare del tempo, la squadra di Simone Inzaghi mangiava erba e campo, proponendo spesso verticalizzazioni importanti, con i rossoneri obbligati a rintuzzare i tanti attacchi a denti stretti. Reijnders, però, non ci stava, e al 38esimo accelerava dal nulla e puntava forte di destro, vedendo il suo gran tiro deviato da un Sommer svegliatosi immediatamente dal torpore. Visibilmente in palla, l'olandese trovava poco dopo un bel corridoio per innescare Leao in contropiede, ma la sua palla troppo effettata permetteva il secco recupero di Pavard sul lusitano, che in caso contrario si sarebbe involato verso la porta.
Il break arrivava poco prima dell'intervallo, quando Abraham recuperava palla in mezzo al campo e Bennacer apriva per Theo Hernandez. Il francese imbeccava sulla corsa il suo miglior socio di sempre, quel Leao che tagliava in mezzo basso provocando la smanacciata troppo centrale e corta di Sommer, sulla quale si avventava Reijnders, che stavolta trovava l'angolo alto e apriva il megafono dei tifosi milanisti.
Nella ripresa Conceicao dava spazio a Jimenez per Bennacer, spostando Musah in mediana e utilizzando lo spagnolo come ala destra. L'Inter rientrava arrembante e dopo pochi secondi Maignan doveva salvare su Lautaro dopo un disimpegno sufficiente della sua difesa. Iniziava così una fase nella quale i nerazzurri costruivano e più non posso e i rossoneri si impegnavano a distruggere, con Abraham generosissimo anche in fase di contenimento, come in un recupero di cuore nella propria area.
Insoddisfatto di quanto prodotto, all'ora di gioco Inzaghi inseriva Zielinski, Carlos Augusto e Bisseck per Calhanoglu, Bastoni e Pavard. Ed era proprio il difensore tedesco a colpire di testa il palo lontano dopo aver vinto un duello rusticano con Pavlovic. Bisseck era poi fondamentale poco dopo anticipando Abraham che sembrava pronto a depositare il secondo pallone nella porta di Sommer dopo l'ennesimo inserimento intelligente di Reijnders, perfettamente associatosi a Leao.
Il tempo scivolava mentre i nerazzurri bruciavano dall'ansia di trovare il gol del pari. E all'83esimo, lo stesso palo che aveva sputato il pallone colpito di testa da Bisseck ribatteva il colpo di coscia al volo di Thuram, che aveva trovato il giusto posizionamento dopo un corner calciato dalla destra. La resistenza finale del Milan era d'orgoglio, e veniva intervallata da una bella giocata offensiva del subentrato Camarda, che provava col sinistro a sorprendere Sommer da fuori, ma senza successo.
Gli ultimi minuti erano una sequenza thriller, con Dumfries che di testa dava sullo stesso palo imbeccato prima da Bisseck e poi da Thuram, per poi farsi chiudere sotto misura da Maignan dopo un inserimento. Ma l'Inter non moriva mai, e dopo un centro dalla destra di Bisseck l'altro subentrato Zalewski, arrivato oggi in nerazzurro, abbassava di petto per De Vrij che trovava finalmente il pari. Un pari che sta stretto ai nerazzurri, ma che riflette un incontro ad altissima tensione.
