Motta non si sbilancia: "Juve? Il futuro conta poco adesso, penso a riposare e poi prenderò una decisione"

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità
Di più

Motta non si sbilancia: "Juve? Il futuro conta poco adesso, penso a riposare e poi prenderò una decisione"

Thiago Motta
Thiago MottaAFP
Il tecnico italo-brasiliano è apparso visibilmente emozionato alla fine dell'ultima gara con la squadra felsinea

La sconfitta per 2-0 del suo Bologna in casa del Genoa non è stata il principale motivo della visibile emozione di Thiago Motta a fine partita. Intervenuto ai microfoni di Sky Sport, l'allenatore dei rossoblu non è riuscito a trattenere le lacrime parlando di quanto ottenuto quest'anno con la qualificazione alla Champions League: "Chiuderemo un ciclo bellissimo. Non dimentichiamoci dell'ottimo campionato della scorsa stagione e di tutti i ragazzi che hanno vestito questa maglia: bisogna ringraziare pubblicamente anche i tifosi perché ci hanno dato tanto, sostenendoci sia in casa che in trasferta".

Per l'italo-brasiliano si tratta di un addio triste per quanto ottenuto: "Il gruppo ha fatto la storia di questo club, ringrazio la città per come mi ha accolto sin dal primo giorno: penso di aver fatto un lavoro importante assieme al mio staff, mettendoci il massimo dell'impegno. Abbiamo dato tutto ogni giorno con l'obiettivo di portare in alto il Bologna: i ragazzi, che sono i veri protagonisti di questo gioco, hanno fatto qualcosa di straordinario".

Thiago Motta
Thiago MottaAFP/Stats Perform

Alla domanda su cosa lascerà nel capoluogo emiliano, dopo averci vissuto per due anni, Motta non si è nascosto: "Lascio l'amore, la mia passione, l'ambizione. Ho avuto il privilegio di allenare tanti ottimi giocatori e di condividere tante cose con loro: voglio bene a tutti, auguro il meglio ai calciatori e a tutto il Bologna. La squadra si è impegnata sempre, dal primo all'ultimo giorno, e non posso far altro che ringraziare tutti".

Poi, per ultimo, un saluto  sentito ai calciatori con i quali ha ottenuto lo storico traguardo europeo per la squadra felsinea:  "Da oggi in poi non sono più il loro allenatore, ma sanno che potranno contare su un padre, un amico, un fratello più grande: ci sarò per loro in qualsiasi momento, come è già accaduto con l'Under 19 del PSG e allo Spezia. C'è sempre stato rispetto per i ruoli e per il gioco, ma anche tanta stima reciproca: ho dato tutto per i ragazzi e loro hanno dato tutto per me, questo è il motivo per cui abbiamo raggiunto questo tipo di risultato".

"Juventus? Il futuro conta poco adesso, penso a riposare"

Ai microfoni di Dazn invece il tecnico ha parlato del suo futuro: "Ho parlato internamente con chi dovevo, soprattutto con i calciatori. Non credo siano interessanti i motivi, ho trovato ragazzi che hanno capito e rispettato la mia decisione come io ho rispettato le loro volontà, le loro decisioni. Abbiamo finito un ciclo di due anni, la cosa più bella è aver portato il Bologna sempre più in alto. Abbiamo messo il nostro massimo per portare in altissimo il club insieme ai tifosi, che mi hanno fatto sentire importante".

Alla domanda se ha pesato più la testa o il cuore nella scelta risponde: "Non riesco a separare una cosa dall'altra. Sono una persona che riesce a non far vedere all'esterno i sentimenti, ma provo emozioni anche con la testa quando devo. Va sottolineato quando fatto di bello, sono emozionato e felice. Mi hanno reso così i ragazzi, li porterò sempre con me".

Sulla possibilità di sedere sulla panchina della Juventus dice: "Il futuro conta poco adesso, penso a riposare. Non so ancora se prendere il biglietto aereo per il mio volo fino a Barcellona o andare in moto. Là vedrò mio papà e mio fratello, poi continuerò fino a Cascais per unirmi al resto della mia famiglia. Ora è il momento di stare insieme per poi prendere la migliore decisione possibile".