Mondiale 2026, il più grande della storia: una opportunità unica per le 16 città ospitanti

La presentazione dell'evento
La presentazione dell'eventoFabio Russomando

In questi giorni pre-sorteggio a Washington sono presenti anche i comitati organizzatori delle singole città, statunitensi, messicane e canadesi nelle quali si giocheranno le 104 partite. Una vetrina pronta a diventare una opportunità.

Sarà una Coppa del Mondo senza precedenti. I numeri sono già impressionanti: 48 squadre, tre Paesi coinvolti, Stati Uniti, Messico e Canada, e milioni di tifosi da ogni angolo del pianeta.

Sedici città avranno il privilegio di ospitare le partite della prossima competizione iridata. Sedici "mondi" pronti a mostrarsi e promuoversi per quella che potrebbe rivelarsi un'occasione unica.

L'ingresso del Kennedy Center con le postazioni delle città ospitanti
L'ingresso del Kennedy Center con le postazioni delle città ospitantiFabio Russomando

Un gigantesco progetto culturale, infrastrutturale e identitario per l’intero Nord America. Dalle metropoli iconiche come Los Angeles, New York e Città del Messico, alle capitali economiche, politiche e culturali come San Francisco, Boston, Philadelphia, Houston e Toronto, passando dai cuori pulsanti del nuovo soccer come Atlanta, Seattle, Dallas, Miami, Guadalajara, Monterrey, Kansas City e Vancouver. Ogni città ha una storia da raccontare e una visione da offrire al mondo.

Houston, "non abbiamo un problema"

Per Houston, una delle città più dinamiche del Sud degli Stati Uniti, il Mondiale è un’occasione irripetibile.

"Siamo la quarta città più grande degli Stati Uniti, una città internazionale e globale, tra le più multiculturali del Nord America", spiega Chris Canetti, Presidente del comitato organizzatore della città texana.

Chris Canetti, Presidente comitato organizzatore Houston
Fabio Russomando

"C'è entusiasmo nel portare il calcio mondiale qui e mostrare al mondo tutta la cultura e la diversità della nostra meravigliosa città". Proprio la diversità è il cuore dell’identità di Houston: "Abbiamo persone da tutto il mondo, che parlano numerose lingue. Il calcio è il partner perfetto per Houston perché riflette esattamente la nostra comunità. Anche se siamo la quarta città del Paese, molti nel mondo non lo sanno. La Coppa del Mondo ci darà un’esposizione globale che potrebbe cambiare la percezione internazionale di Houston".

Kansas City, il cuore dell’America

Nel Midwest, Kansas City si prepara alla sua vetrina più grande di sempre. Il sindaco, Quinton Lucas, in questi giorni a Washington per promuovere la sua città, lo dice chiaramente: "La cosa migliore della Coppa del Mondo è poter accogliere il mondo. Ci aspettiamo circa 650.000 ospiti solo a Kansas City".

La città ospiterà sei partite e punta su facilità di accesso e atmosfera autentica."Siamo probabilmente la location più entusiasmante per convenienza e accessibilità. Se volete vivere davvero dove la Coppa del Mondo prende vita, venite a Kansas City".

Quinton Lucas, sindaco di Kansas City
Fabio Russomando

Il Mondiale è anche una possibilità per ridefinire l’immagine della città: "La gente ci conosce per il Mago di Oz, o per Taylor Swift. Ma vogliamo farci conoscere per il calcio, per essere una grande città globale".

E conclude con un messaggio identitario forte: "Siamo il cuore degli Stati Uniti. Se volete capire l’America autentica, questo è il posto giusto".

Vancouver: un’eredità calcistica multigenerazionale per il Canada

Oltre il confine, Vancouver rappresenta la visione canadese del Mondiale assieme a Toronto.

"Ospitiamo grandi eventi da tanti anni, ma questo è il più grande di sempre. Il mondo ci guarda", spiega Jessie Adcock a capo del comitato organizzatore di Vancouver. "Siamo entusiasti di dare il benvenuto al mondo e di avviare un'eredità calcistica multigenerazionale per la città", aggiunge.

Jessie Adcock, comitato organizzatore Vancouver
Fabio Russomando

La speranza è che la manifestazione possa unire, non solo ospitare: "Il mondo oggi vive un momento difficile. Speriamo che la Coppa del Mondo unisca tutti, che sia qualcosa di più grande dei singoli paesi e dei problemi".

Ma c’è anche una visione economica di lungo periodo: "È un’enorme opportunità per la comunità, per gli investimenti fatti nella città e per il turismo. I benefici dureranno per molti anni".

Un torneo che attraverserà culture, confini, lingue e identità, in un percorso che va dall’Oceano Pacifico al Golfo del Messico, dalle Montagne Rocciose alla Costa Est.

Il Nord America è pronto. E la Coppa del Mondo sta per scrivere un nuovo capitolo della sua storia.