Sparta-Liverpool, il derby di Berger: "Ho entrambi i club nel cuore, ma forse amo un po' di più i Reds"

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Esclusiva | Il derby di Berger: "Ho entrambi i club nel cuore, ma forse amo un po' di più il Liverpool"
Berger farà il tifo per il Liverpool.
Berger farà il tifo per il Liverpool.Profimedia
Ha trascorso più di sette anni ad Anfield. Ma ancora oggi, che la sua carriera è finita, ci torna spesso con piacere. E nemmeno il club non lo ha dimenticato: Patrik Berger rende ancora felici i tifosi reds quando scende in campo per scopi benefici con la vecchia guardia. Per molti rappresenta ancora una delle icone del passato. Ed è per questa ragione che, quando il sorteggio degli ottavi di Europa League ha messo di fronte Liverpool e Sparta, l'ex centrocampista ceco ha sentito qualcosa di speciale. E già, perché ha iniziato e concluso la sua carriera in Repubblica Ceca con l'altra maglia rossa: "Ho entrambi i club nel cuore, ma forse amo un po' di più il Liverpool", ha assicurato in un'ampia intervista a Flashscore News.

È stato contento quando ha saputo che allo Sparta era toccato il Liverpool o non voleva che i suoi due club preferiti si scontrassero?

"Prima del sorteggio ne ho parlato con mio figlio ed entrambi pensavamo che lo Sparta avrebbe avuto il Liverpool. Sono contento che sia andata così. Ovviamente si tratta di due club in cui ho giocato e che conosco molto bene. E, quindi, è un gran bel sorteggio per me, ma credo che lo sia anche per tutti gli altri tifosi cechi. Gli "Spartani" avranno modo di conoscere Anfield, di vedere Klopp e tanti grandi giocatori. Sono entusiasta".

Ultimamente i Reds ha dovuto fare i conti con le assenze di alcuni dei loro giocatori più importanti, ma finora i risultati non ne hanno risentito. Che tipo di Liverpool pensa che arriverà a Praga?

"Alcuni ragazzi stanno lentamente tornando. Ho appena letto che Mohamed Salah ha già iniziato ad allenarsi e quindi sarà disponibile a Praga. Non credo che giocherà dall'inizio, ma sicuramente farà parte della partita. Tuttavia, devo dire che quando hanno giocato i giovani non si è notato affatto. Ho assistito personalmente alla finale di Carabao Cup a Londra e quei ragazzi hanno giocato una partita fantastica. Non si notavano differenze esagerate".

Hanno preso confidenza con il gioco...

"Nell'accademia ci si prepara fin da una certa età a giocare come se fosse ai massimi livelli e, così, quando un ragazzo entra in prima squadra sa esattamente cosa fare nella sua posizione e si inserisce benissimo nel sistema, come si è visto nelle altre partite. I giovani hanno dimostrato di poter giocare contro i migliori giocatori del mondo e per questo il futuro del club è ben definito".

Dopo lo Sparta, il Liverpool ha una sfida di campionato con il Manchester City, seguita dalla FA Cup contro il Manchester United. Crede che un calendario così impegnativo costringerà Jürgen Klopp a risparmiare qualche giocatore?

"Non credo che stabiliscano delle priorità e approccino le diverse partite di conseguenza. Vogliono vincere tutto, quindi non guardano a quello che succederà dopo lo Sparta, al contrario vanno avanti partita per partita. Il primo obiettivo era vincere la finale contro il Chelsea e l'hanno fatto. Ora arriveranno le prossime sfide. Inoltre, Nuñez, Endo e Szoboszlai sono tornati, Salah si sta allenando e, quindi, le possibilità di scelta di Klopp si allargheranno ancora. Ed è anche importante ricordare che non considerano lo Sparta come una partita semplice, anzi, sanno benissimo che non sono affatto male. Chi ha visto le loro partite noterà che giocano bene, fanno squadra, segnano gol e i loro risultati non sono stati casuali".

Inoltre, probabilmente, Jürgen Klopp è il primo a non volerla pensare così. Preferirebbe dire addio dopo aver vinto il maggior numero possibile di trofei. O no?

"Sarebbe un sogno! Non riesco a immaginare cosa succederebbe lì, perché vogliono già fargli fare un giro d'addio sull'autobus  per le strade della città alla fine della stagione. L'addio sarà enorme anche se Jürgen non dovesse vincere nulla, perché è stato uno dei migliori e più vincenti allenatori della storia del Liverpool. Ma Klopp è un massimalista e chiederà ai giocatori di dare tutto in ogni competizione e di provare a vincere tutto".

Lei era al Liverpool una settimana fa: c'è già un senso di malinconia per l'imminente addio di Klopp?

"È ancora presto. Quando è venuta fuori la notizia, molti tifosi che conosco si sono lamentati. Molti pensavano che fosse una fake news. Anche la tempistica era strana. Ci si chiedeva come mai la notizia fosse uscita nel momento peggiore, quando il Liverpool era ancora in corsa per i trofei più importanti. Col senno di poi, bisogna ammettere che probabilmente sia stata la cosa giusta da fare, perché i tifosi se ne sono fatti una ragione e ora non se ne parla più così tanto. Nessuno si preoccupa dell'arrivo di un nuovo allenatore al termine della stagione. Tutti sono concentrati sulla fine di questa".

Chi pensa che dovrebbe essere il prossimo manager del Liverpool?

"Ho visto circa nove candidati che potrebbero esserlo, ma per me Xabi Alonso è la pista più calda. Ma chiunque arrivi a Liverpool dopo Klopp troverà enormi difficoltà. È come quando Sir Alex Ferguson è andato via dallo United o Arsène Wenger dall'Arsenal. A Liverpool deve arrivare un allenatore che non copi Klopp, ma che abbia il suo stile. E Xabi è proprio il tipo giusto, secondo me. Sta facendo un ottimo lavoro a Leverkusen. Non hanno le stesse finanze del Bayern, ma ha potuto scegliere i giocatori perfetti per il suo stile e ora stanno giocando davvero un bel calcio. È qui che vedo una grande somiglianza con Klopp: anche il Liverpool non ha il budget del Chelsea o del City, ma può lavorare bene e scegliere i giocatori. Inoltre, Xabi ha giocato nel club, conosce i tifosi e la città, la gente lo apprezza, il che è importante".

Lei ha già detto che i giovani dell'accademia hanno sostituito bene le stelle della prima squadra, ma con Mohamed Salah indisponibile in quel momento, su chi ha puntato il Liverpool? Chi era il giocatore chiave?

"Virgil van Dijk è sicuramente quello che si è distinto di più negli ultimi tempi. L'intero asse della squadra è venuto meno quando Alisson, Salah, Trent, Jota e altri si sono infortunati. E stavano giocando davvero bene. Ed è stato allora che Van Dijk ha preso in mano le redini e ha dimostrato di essere un pilastro della squadra. Nella finale contro il Chelsea, mi è sembrato che non abbia nemmeno sudato in campo, eppure ha vinto ogni duello, tutte le palle erano sue. Ha calmato i più giovani dimostrando di essere considerato a ragione uno dei migliori centrali al mondo".

Cosa si sa dello Sparta a Liverpool?

"Ho parlato solo con un paio di giornalisti inglesi, ma credo che il Liverpool prenderà atto di avere di fronte un avversario di qualità. Non si arriva più agli ottavi di finale per caso. E come ho già detto, lo Sparta sta giocando un buon calcio. Negli ultimi due anni, da quando Brian Priske è arrivanto in panchina, hanno iniziato a giocare un calcio europeo, moderno, cosa che non accadeva prima. Spesso diventava proprio difficile guardare una loro partita perché non erano in grado di fare dieci passaggi consecutivi. Oggi è completamente diverso. È stato evidente nell'ultimo derby, quando persino lo Slavia ha rinonosciuto i meriti dello Sparta. Hanno uno stile completamente diverso da quello a cui erano abituati con Jindřich Trpišovský".

Non voleva giocare contro di loro...

"Il calcio spartano mi ricorda un po' quello del Liverpool. Cercano di giocare in maniera associativa, palla a terra, già a partire dal portiere. Si presentano in modo molto solido e nella loro formazione ci sono buone indvidualità come Lukas Haraslín o Veljko Birmančević. In difesa, invece, hanno Lada Krejci che è il leader e il motore della squadra. Il Liverpool non avrà vita facile con loro".

Haraslín, Birmančević o Krejci hanno già voglia di andare all'estero?

"Non so quale sia la politica dei trasferimenti dello Sparta. Ma non ho alcun dubbio che abbiano le carte in regola e che gli osservatori stranieri li abbiano già notati. Non mi stupirei se arrivassero offerte per loro".

Nel caso di Krejci, in passato si è parlato di Inghilterra, Germania e Spagna. Secondo lei, è un giocatore da Premier League?

"Lada ha fatto passi da gigante ed è migliorato incredibilmente allo Sparta. Ha vinto tutto quello che poteva vincere con il club. Ha 24 anni e vorrebbe sicuramente provare qualche competizione all'estero. Personalmente, credo che sia giunto il momento di trasferirsi. E penso che il campionato spagnolo potrebbe non essere un brutto campionato per lui, perché la Premier League è più veloce e anche se Lada è un grande calciatore, non è veloce come vorrebbe. E non c'è molto che si possa fare al riguardo. In Spagna, invece, con il suo gioco di posizione e la sua capacità con la palla, sarebbe sicuramente più a suo agio".

E dire che fino a poco tempo fa lo Slavia e lo Sparta non giocavano un bel calcio e non avevano successo in patria o in Europa.

"A volte guardo le partite del campionato o della coppa ceca e devo dire che Priske e Rosa (Tomas Rosicky, ndr) hanno fatto un lavoro incredibile negli ultimi due anni. Io e Rosa ne abbiamo parlato e mi ha assicurato che hanno deciso di rendere il loro stile più europeo e per questo hanno portato un allenatore straniero".

Ed è andata bene.

"All'inizio i risultati non erano dei migliori, ma si sono fidati di lui e gli hanno dato spazio. Lui aveva un'idea, ha portato dei giocatori, si è liberato di quelli che non andavano bene e oggi si vede che tutto s'incastra alla perfezione. Giocano un bel calcio, che è bello da vedere. Creano occasioni, segnano gol, mi piace".

Pensa che ci riusciranno anche giovedì?

"Il Liverpool avrà sicuramente più difficoltà a Praga che ad Anfield. Non ho idea di che tipo di formazione metterà in campo Klopp, probabilmente includerà i giovani Bradley e Clark, sono sicuro che vorrà inserire ragazzi che stanno rientrando dagli infortuni, quindi se lo Sparta vuole ottenere un buon risultato deve farlo subito al Letná perché ad Anfield sarà dura".

Quando lo stadio si riempie e parte l'inno You'll Never Walk Alone, vengono ancora i brividi?

"Certo! Ho trascorso molto tempo lì come giocatore e anche quando ci torno oggi come tifoso salgo sugli spalti per ascoltare l'inno, sento i tifosi cantare e ogni volta mi viene la pelle d'oca. D'altra parte, per i ragazzi dello Sparta, questo è esattamente il motivo per cui giocano a calcio. Vogliono competere con i migliori del mondo, giocare negli stadi più belli... Devono essere tutti consapevoli che potrebbe essere la partita più difficile della loro carriera, ma non vedono l'ora che arrivi quel momento".

Ma lei che tipo di tifoso è? Come vivrà le due partite?

"Intensamente... (ride) Voglio dire che è una doppia sfida affasconante e comunque vada sarà un successo. Ho giocato nello Sparta fin da giovane, poi ci sono tornato a fine carriera. Ho trascorso sette anni a Liverpool e lì ho ottenuto i più grandi successi della mia carriera. Ho entrambe le squadre nel cuore, ma ammetto di amare un po' di più il Liverpool".

Sparta - Liverpool (giovedì, ore 18:45)