Dopo quello che è successo a Torino. Dopo la grazia ricevuta. Dopo la gara contro l'Empoli. Dopo tutto questo, non ci sarebbe davvero nessuna spiegazione logica in grado di giustificare l'eventuale decisione di Simone Inzaghi di lasciare in panchina Romelu Lukaku stasera contro la Juventus.

Anche perché se l'Inter vuole davvero fare il definitivo salto di qualità che gli permetta di mettere le mani su una delle prime quattro posizioni in campionato e sulla finale di Champions League, il contributo di BigRom diventa una condizione necessaria. Soltanto il tempo dirà se anche sufficiente.

La sprovveduta decisione di mostrargli il secondo giallo per aver celebrato il rigore dell'1-1 di Torino portandosi il dito indice sulle labbra - dopo aver ricevuto incessantemente offese razziste - è stata corretta dal presidente federale Gabriele Gravina che in un ammirevole, quanto inconsueto, slancio di coraggio ha preso una decisione che, sebbene fosse dovuta, era molto difficile.

La Juventus, infatti, è convinta di essere stata danneggiata. E, probabilmente, ha ragione. Alla base di tutto, però, come dicevamo, c'è stata una valutazione tutt'altro che coraggiosa e anche discutibile dal punto di vista regolamentario dell'arbitro dell'incontro d'andata, Davide Massa.

Nel bene e nel male, Lukaku è stato uno dei calciatori più decisivi della stagione nerazzurra. Dall'assenza forzata a causa di un infortunio al graduale recupero della migliore condizione che, come non poteva essere altrimenti visto che parliamo di un armadio a quattro ante, oltre che graduale è stato lento. Molto lento.

L'ultima gara di campionato, tuttavia, ha confermato che, anche nel dubbio, da questo momento in poi. dovrebbe essere Lukaku a giocare al fianco di Lautaro Martínez. Senza nulla togliere a Edin Dzeko. Ma la verità è che se il cannoniere belga è in serata di grazia, le possibilità di vittoria dell'Inter, su tutti i fronti, aumentano notevolmente.

"Lukaku l'abbiamo preso per giornate come queste", ha assicurato Inzaghi dopo il 3-0 rifilato all'Empoli. Ebbene, anche quella di stasera e, per la stessa ragione, anche la doppia sfida (in programma il 10 e 16 maggio) contro il Milan in Champions League sono proprio quel tipo di giornate per cui l'hanno preso.

Lui ha già fatto sapere di voler "ricambiare l'affetto dei tifosi". Sarebbe criminale, da aprte di Inzaghi, non dargli l'opportunità di farlo.