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La Conference fa bene alla Fiorentina: 3-0 convincente sul Rapid con Ndour, Džeko e Gudmundsson

Edin Džeko e Cher Ndour all'Allianz Stadion
Edin Džeko e Cher Ndour all'Allianz StadionČTK / AP / Heinz-Peter Bader

Nonostante le difficoltà in campionato, la Fiorentina si rilancia in Europa con una prestazione solida e brillante. Ndour, Džeko e Gudmundsson firmano le reti che regalano alla squadra di Pioli la seconda vittoria consecutiva in Conference League.

Una notte europea era proprio ciò di cui aveva bisogno Stefano Pioli e la sua Fiorentina, ancora a secco di successi in campionato dopo un avvio complicato. E Vienna si è trasformata nel miglior antidoto alle incertezze di questo inizio stagione.

All’Allianz Stadion, i viola hanno ritrovato compattezza, ritmo e fiducia, imponendosi con un netto 3-0 sul Rapid Vienna. A decidere la sfida sono stati NdourDžeko e Gudmundsson, protagonisti dei tre gol che hanno regalato alla Fiorentina la seconda vittoria consecutiva in Conference League e, soprattutto, un’iniezione di fiducia preziosissima in vista dei prossimi incontri.

Ndour illumina l'ottima serata viola

La prima frazione di Vienna è, senza esitazioni, la migliore stagionale della Fiorentina di Pioli: una squadra finalmente compatta, aggressiva e padrona assoluta del ritmo del gioco.

Sotto una pioggia sottile ma incessante, la partita si apre con una Viola vivace, ordinata, capace di dettare i tempi e di imporsi sulle fasce. L’intensità è quella giusta, la personalità si vede fin dai primi minuti. Al 9’ arriva l’episodio che rompe l’equilibrio: Džeko calcia rasoterra da fuori area, il portiere Hedl respinge male e Ndour si avventa sulla ribattuta e insacca da pochi passi. È il secondo gol consecutivo in Conference per il giovane centrocampista, che continua a guadagnare spazio e fiducia.

Il vantaggio non appaga la Fiorentina, che anzi continua a spingere con idee chiare e grande fluidità. In mezzo al campo Nicolussi Caviglia e Fagioli dettano legge: l’uno più metodico, l’altro più ispirato, insieme costruiscono una regia armoniosa che tiene costantemente la squadra alta. Sulle corsie esterne, Parisi è instancabile: spinge, salta l’uomo, trova cross tagliati e corner preziosi, diventando un punto di riferimento costante.

Il Rapid prova a scuotersi con qualche iniziativa estemporanea, affidandosi alla fisicità di Kara e ai tentativi dalla distanza di Amané e Demir, ma la difesa viola resta compatta e de Gea rimane sostanzialmente spettatore. Solo un brivido, al 42’, quando Pablo Marí rischia con un retropassaggio corto: l’errore resta senza conseguenze, ma è l’unico neo in una prova fin lì impeccabile.

Nel finale di tempo, gli austriaci alzano il baricentro e reclamano un rigore per un presunto tocco di mano di Ndour, ma l’arbitro, ben posizionato, lascia correre. Dopo un minuto di recupero, arriva il duplice fischio: Fiorentina avanti 1-0, con un clima di fiducia che torna a farsi sentire.

Džeko e Gudmundsson gelano il match

Le buone impressioni del primo tempo trovano conferma anche nella ripresa, che si apre esattamente come si era chiusa la prima frazione: Fiorentina in pieno controllo, serena e organizzata, capace di gestire il ritmo e colpire al momento giusto.

Passano solo tre minuti e la partita si mette definitivamente in discesa: cross calibrato di Fortini, che continua a sorprendere per qualità e personalità, e Džeko, con una splendida girata di prima intenzione, firma il 2-0. È il secondo gol con la maglia viola per il bosniaco, che entra anche nella storia come il giocatore più anziano a segnare in Conference League.

Il Rapid prova a reagire d’orgoglio, ma la difesa gigliata non concede spazi. de Gea risponde da campione sull’unica vera occasione dei padroni di casa, un gran destro di Seidl deviato sulla traversa con un intervento d’istinto.

A metà ripresa, poi, Pioli inserisce forze fresche (Mandragora e Sohm per Nicolussi Caviglia e Fagioli, Gudmundsson e Dodo per Džeko e Fortini) senza alterare l’equilibrio. Anzi, la Fiorentina continua a gestire la gara con autorità: Sohm si mostra subito propositivo con un tiro dalla distanza, Parisi resta instancabile sulla fascia, mentre Gudmundsson si fa vedere con insistenza. Ed è proprio Gudmundsson, entrando nel vivo del gioco, a firmare all'87’ un diagonale preciso sul palo incrociato, un gol psicologicamente decisivo per l'islandese che chiude praticamente la partita e suggella una prestazione solida e convincente dei viola.

Le statistiche del match
Le statistiche del matchFlashscore

Al triplice fischio, Pioli può finalmente tirare un sospiro di sollievo: la Fiorentina vince 3-0, convince e torna a casa con la consapevolezza di aver offerto la miglior prestazione stagionale. Ora all’orizzonte c’è il Bologna dell’ex Vincenzo Italiano, atteso al Franchi.