Con calma e consapevolezza dei propri mezzi, l'Inter che veniva da una bella rendita in Olanda ha voluto subito dare un avviso al Feyenoord a inizio incontro. Il portiere avversario Wellenreuther, che prima rischiava il pasticcio e poi rispondeva sicuro su Carlos Augusto. Ma dopo appena nove minuti, ecco che arrivava l'acuto del più atteso, quel Marcus Thuram che si ripeteva dopo l'andata. Stavolta abilissimo ad accentrarsi da sinistra e calciare forte sul secondo palo, il francese dava ai nerazzurri il sussulto ideale per la qualificazione.
Gli olandesi, però, non si davano per vinti, e solo l'ottimo piazzamento di Dumfries evitava il gol del pari di Bueno. Poco dopo Taremi aveva l'occasione d'oro per raddoppiare con un tiro dal perimetro, ma la sua conclusione era debole e centrale. Il ritmo, poi, andava in modo fisiologico verso l'amministrazione placida da parte dei padroni di casa, che vedevano Sommer, tornato titolare, disimpegnarsi bene su un tiro da fuori. Poi, dal nulla un fallo di Calhanoglu su Moder in area veniva punito con il rigore dopo l'intervento del Var. E dal dischetto lo stesso centrocampista polacco freddava il portiere svizzero.

Dopo l'intervallo, però, i nerazzurri si ricordavano di essere in cima alla classifica di Serie A e di avere una responsabilità importante. E il loro inizio di ripresa era travolgente, con un pressing importante volto a recuperare subito il possesso. E proprio in un'azione all'indietro Taremi si procurava dopo pochi minuti il rigore che Calhanoglu trasformava infilando nell'angolo alla sinistrai di un Wellenreuther che aveva intuito ma non ci arrivava. Era la redenzione per il turco dopo aver generato il penalty del pari dei rivali. Ed era anche il definitivo scatto di tranquillità per i padroni di casa, che vedevano Bisseck ergersi a solido baluardo in un paio di occasioni per gli olandesi.
All'ora di gioco, l'appena entrato Asllani sfiorava un gol direttamente da calcio d'angolo, dimostrando di aver preso subito con convinzione il testimone del turco, al posto del quale aveva fatto il suo ingresso in campo. Da una parte all'altra si alternavano le fiammate, con i nerazzurri che vedevano Mkhitaryan crescere nei tanti inserimenti che Inzaghi sempre gli chiedeva, mentre l'ampiezza del campo veniva garantita da un Bastoni molto propositivo al momento di rimpiazzare Carlos Augusto.

Il resto del match scivolava via con l'Inter che dimostrava di stare bene in campo, guidata da un Dumfries che da capitano andava su tutti i palloni e cercava l'ultimo spunto contro i connazionali. Il terzo gol non arrivava, ma per Simone Inzaghi e i suoi arrivava un trionfo meritato che li porta ai quarti di finale, dove dovranno vedersela col Bayern Monaco, vincitore per 5-0 in totale sul Leverkusen. Una sfida di prestigio, blasone e che sarà un test probante al massimo per la capolista del campionato.