Champions League, l'uragano Manchester City si abbatte su un impotente Real Madrid

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Champions League, l'uragano Manchester City si abbatte su un impotente Real Madrid

Champions League, l'uragano Bernardo Silva si abbatte su un impotente Real Madrid
Champions League, l'uragano Bernardo Silva si abbatte su un impotente Real MadridProfimedia
Una doppietta di Bernardo Silva apre al trionfo del City, che guadagna una meritata finale contro l'Inter dopo aver dominato per tutto l'incontro

Un tiro mancino e un colpo di testa: così il folletto Bernardo Silva ha cambiato gli equilibri di una semifinale di ritorno nella quale il Manchester City si è tolto di dosso tutti i timori reverenziali. E lo ha fatto schiacciando un Real Madrid apparso impotente nella prima mezz'ora, quando è uscita forse tre volte dalla sua metà campo, vittima di un pressing continuo da parte degli adepti di Pep Guardiola, perfetti alunni indottrinati dal filosofo calcistico per eccellenza. Un filosofo che cercherà la sua terza Champions in carriera nella finalissima contro l'Inter.

Una finalissima più che meritata dopo un'esibizione magistrale dal punto di vista tecnico e anche dell'applicazione. In quella prima mezz'ora nella quale i Blancos sono stati messi alle strette senza riuscire a venir fuori, solo due interventi di Courtois, il secondo miracoloso, avevano impedito ad Haaland di sbloccare il risultato. Poi, una magica imbeccata tra le linee di De Bruyne al 23esimo trovava Bernardo, che per una volta sceglieva la clava invece del fioretto e di potenza sfondava sul primo palo, spiazzando il portiere avversario.

Le statistiche del match
Le statistiche del matchFlashscore

Era il colpo che apriva il forziere avversario. E a spaccarlo del tutto arrivava 15' minuti dopo l'acuto del vantaggio: su un'azione dalla sinistra una serie di rimpalli portavano il pallone sulla testa del fantasista portoghese, che piazzava la sfera con un'intelligente palombella lasciando impietrito un impotente Alaba. In realtà, a essere impotente era l'intera squadra di Carlo Ancelotti, la cui unica reazione d'orgoglio era stata un tiro di Kroos che colpiva la parte alta della traversa due minuti prima del raddoppio. Il segnale che questa sera neanche la mistica del Real avrebbe potuto risollevare le sorti dell'incontro.

La ripresa, dove il City gestiva il vantaggio, sfociava poi nel gol del 3-0. Un gol arrivato per una sfortunata deviazione di Militao su punizione del solito De Bruyne. Ma non era finita, perché al 91esimo c'era gioia anche per Alvarez, entrato per Haaland soli due minuti prima, che concludeva di giustezza dopo uno splendido filtrante di un altro giovane sostituto come Foden. Il pugno finale che metteva a terra un Real Madrid che stavolta non è riuscito a fare leva sulla sua esperienza. In finale ci va il City, che adesso spaventa non poco. Lo scacco al Re di Spagna e d'Europa è di quelli che resteranno nella storia.