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Champions League, Inter: Chivu tra dubbi e speranze, contro l’Ajax serve una svolta immediata

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Christian Chivu
Christian ChivuMATTHIEU MIRVILLE / Matthieu Mirville / DPPI via AFP
Dopo la sconfitta contro la Juventus e i problemi difensivi, l’Inter cerca risposte a Amsterdam. Calhanoglu può essere la chiave, ma tocca a Chivu correggere il corso e conquistare i primi, fondamentali, tre punti europei.

L’Inter si prepara all’esordio in Champions League, ad Amsterdam contro l’Ajax, con ancora negli occhi la sconfitta (4-3) contro la Juventus. Una batosta che brucia ancora: avanti 3-2 allo Stadium, i nerazzurri credevano di aver definitivamente ribaltato l'avversario, ma errori troppo ingenui hanno permesso alla Juve di rimontare e vincere.

Cristian Chivu, com'è normale che sia, preferisce guardare al bicchiere mezzo pieno: “È stata una grande prestazione, sia nel primo sia nel secondo tempo”, ha sottolineato a fine gara. E si potrebbe anche essere d'accordo con lui se le partite durassero 76 minuti o se non fosse che, proprio sul più bello, la sua squadra abbia mostrato evidenti segnali di fragilità mentale (oltre che tecnici e tattici).

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Il match di Amsterdam
Il match di AmsterdamFlashscore

Una nuova mentalità vincente, quella che serve per competere ai massimi livelli, è ancora in costruzione. Chivu non è (ancora) a rischio, ma deve assolutamente darsi una mossa e rivedere i propri piani: finora il tecnico non è riuscito a incidere davvero sulla squadra.

La difesa fa acqua

I problemi principali riguardano il reparto arretrato con la novità che non è solo la difesa a fare acqua, ma anche e soprattutto Yann Sommer. Il portierone svizzero, infatti, ha commesso due errori e mezzo nei quattro gol segnati dalla Juve, mentre Manuel AkanjiDenzel Dumfries hanno ostentato, rispettivamente, passività e distrazione. 

Dopo il 5-0 rifilato al Torino, l’Inter ha preso gol in ogni partita, con una media di due reti subite a gara. Non proprio un segnale incoraggiante in vista del debutto nella massima competizione continentale.

E già, perché se è vero che la squadra vicecampione d'Europa non dovrebbe preoccuparsi più di tanto di un rivale come l'Ajax, è altrettanto vero che l'Inter di oggi ha poco o nulla in comune a quella dello scorso anno, se non alcuni dei difetti.

Il lato positivo

Di positivo c’è il ritorno di Hakan Calhanoglu: la doppietta contro la Juve, però, non dev'essere un episodio, ma dovrà diventare la regola per chiudere una volta per tutti il capitolo relativo ai dubbi estivi sulla sua continuità all'Inter. 

Lo stesso Chivu ne ha sottolineato l'importanza: “Hakan ha fatto ciò che ci aspettavamo che facesse, lo conosciamo”. Non parliamo, infatti, di un calciatore qualsiasi: il centrocampista turco, infatti, è la chiave del gioco nerazzurro. Se gira lui, gira l’Inter.

Per il resto, il tecnico nerazzurro mantiene la calma, ostentando ottimismo e controllo sulla situazione: “Bisogna capire i momenti, quando fare alcune cose e quando non farle. Andiamo avanti, guardiamo ciò che abbiamo fatto di buono. Nelle ultime due giornate non abbiamo raccolto molto. Bisogna cancellare qualcosa accaduta nel passato”.

È giusto e fondamentale provare a cancellare subito il passato e guardare al futuro. Gli alibi, però, sono finiti: contro l’Ajax servono i tre punti, a prescindere dalla prestazione. L’Inter deve dimenticare la Juve e, più in generale i dubbi di questa prima parte di stagione, e rimettersi subito in carreggiata trovando le proprie certezze, consapevole del fatto che in Champions League ogni errore si paga caro.