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Acerbi, l'inossidabile fedelissimo di Inzaghi che ha portato l'Inter in finale e che ora vuole vincerla

Acerbi alza il volume a San Siro dopo il gol del 3-3 col Barcellona
Acerbi alza il volume a San Siro dopo il gol del 3-3 col BarcellonaPIERO CRUCIATTI / AFP
Voluto fortissimamente da Simone Inzaghi, che lo aveva allenato alla Lazio, il difensore centrale di 37 anni è un elemento fondamentale della finalista di Champions League. Goleador nella semifinale col Barcellona, dovrà comandare lui la retroguardia nerazzurra contro il Paris Saint Germain

Nella storia c'è spazio per tutto. Anche per le favole che passano attraverso spiragli di tempo minimi. Quella di Francesco Acerbi è certamente una di queste, sopratutto per quanto accaduto al crepuscolo della sua carriera. Perché 37 anni più che compiuti fanno capire quanto ormai da mettere in campo ci siano più fede ed esperienza che qualità atletiche o fisiche. E di fede, il centrale lombardo, ha dimostrato di averne tanta.

Leader della difesa dell'Inter e fedelissimo di Simone Inzaghi, ha visto la sua parabola aprirsi verso un'ellittica crescente a 26 anni compiuti. In quella sua prima stagione al Sassuolo, aveva sconfitto due volte un tumore ai testicoli, comprendendo così non solo il valore della vita ma anche dello sport. Aver passeggiato sull'orlo della morte lo aveva reso un calciatore combattivo e sicuro di sé, al punto di trasformarlo in un pilastro della squadra neroverde. Le sue ottime prestazioni gli valsero un passaggio alla Lazio alla soglia del 30 anni. Quattro primavere dopo, ecco arrivare la chiamata dell'Inter.

Le statistiche di Acerbi in Champions League
Le statistiche di Acerbi in Champions LeagueFlashscore

Muro

A chiamarlo era stato quel Simone Inzaghi che in biancoceleste aveva trovato in lui un guardiano duro ed efficace. Centrale difensivo vecchio stampo, Acerbi si era fatto valere sia per le sue doti nel gioco aereo sia per la capacità di coordinare i movimenti difensivi della difesa a tre. 

E, nella prima annata all'Inter, Acerbi andò oltre le attese di tutti, diventando un pilastro di quella squadra che sarebbe arrivata in finale di Champions League contro il Manchester City. A Istanbul, gli strafavoriti inglesi vinsero con uno striminzito 1-0 anche per colpa di questo centrale mancino. La sua marcatura su Erling Haaland fu da lectio magistralis di come va annullato un centravanti. Sempre ai limiti del fallo ma mai cattivo, Acerbi annullò il bomber norvegese, fino a quel momento capace di segnare 52 reti in 53 incontri. 

E nello 0-0 dell'Etihad Stadium dell'annata in corso, la sfida si è ripetuta allo stesso modo, con lo scandinavo che a fine gara ha chiesto al difensore, in tono scherzoso, se volesse la sua maglia, visto quanto l'aveva trattenuta con esperienza. 

A 35 anni, il lombardo aveva disinnescato un 23enne nel pieno della sua forma fisica. Una prestazione, quella in finale, che lo eresse a totem della retroguardia interista, mandando il più giovane Stefan De Vrij in panchina. E la vittoria dello Scudetto nella stagione 2023-24 sotto forma di cavalcata da parte dei nerazzurri, ne confermò lo status di muro granitico.

Leader

Nel campionato di Serie A appena finito, vanta una percentuale del 67,7% di duelli vinti tra quelli a terra e quelli aerei, che presi singolarmente lo hanno visto trionfare nel 70% dei casi. In Champions, invece, ha disputato 680 minuti in otto partite, nelle quali ha recuperato 39 palloni, vinto quattro tackle su sei e mantenendo una precisione nei passaggi del 90,63%.

Le statistiche di Acerbi nella semifinale di ritorno
Le statistiche di Acerbi nella semifinale di ritornoOpta by Stats Perform / PIERO CRUCIATTI / AFP

Un muro che ha fatto persino ricredere quel Luciano Spalletti che lo ha convocato nuovamente dopo quasi due anni. Fermo per infortunio in occasione dell'Europeo 2024, poi rivelatosi drammatico per gli azzurri, il centrale nerazzurro è pronto per guidare la difesa azzurra, passata nel frattempo a tre come quella interista. Un'avventura che potrebbe vederlo sfidare nuovamente Haaland nella prima partita tra Norvegia e Italia valida per le qualificazioni ai prossimi Mondiali in programma il 6 giugno prossimo a Oslo.  Prima, però, il marcatore più arcigno a disposizione del ct azzurro, dovrà impedire al Paris Saint Germain di creare pericoli a Yan Sommer.

Risoluto e resiliente in difesa ma decisivo anche in attacco nella sfida della semifinale di ritorno contro il Barcellona: dopo aver servito un assist nel 3-3 dell'andata, è stato proprio lui a spingere i nerazzurri oltre l'ostacolo. E lo ha fatto con un gol da centravanti quasi allo scadere, proprio quando tutto sembrava finito, portando la semifinale ai supplementari poi vinti. Un gol e un assist nelle due semifinali contro i blaugrana. Un exploit in zona gol di quelli da vero trascinatore.

Prossimo obiettivo: disinnescare l'attacco del Psg

Sabato a Monaco di Baviera non dovrà vedersela con un centravanti fisico che funge da punto di riferimento e riempie l'area. Di fronte, infatti, ci sarà quell'Ousmane Dembelé che da falso nueve ha fatto sfaceli quest'anno. Ed è molto più difficile da leggere, oltre che da fermare palla al piede. In tanti, dunque, si chiedono se il leader della difesa nerazzurra possa davvero performare come al solito contro una squadra che punta a cercare spazi e i cui attaccanti si muovono costantemente.

Dembelé, infatti, non è Haaland. E il modo di marcare del mancino nerazzurro potrebbe risentirne. Sarà fondamentale, dunque, almeno all'inizio, usare un blocco basso e compatto da parte degli interisti, per evitare che si creino pertugi in profondità, dove il 10 francese è devastante. Acerbi, però, ne ha vinte tante di sfide nella vita e nella carriera. E dopo aver trascinato l'Inter in finale di rabbia, ne avrà ancora tanta per portarla alla vittoria.