Atalanta-Inter, l'analisi tattica

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Atalanta-Inter, l'analisi tattica

Atalanta-Inter, l'analisi tattica
Atalanta-Inter, l'analisi tatticaAFP
La sfida tra due difese a tre preannuncia importanti duelli sulle fasce, dove i 'quinti' che avranno la meglio sugli avversari saranno decisivi

Gian Piero Gasperini (64) e Simone Inzaghi (46) sono praticamente due integralisti della difesa a tre, un dogma tattico il cui corollario è l'uso spropositato di laterali in grado di oscillare tra difesa e attacco, reparto nel quale sono chiamati a creare la superiorità numerica arrivando dalle corsie esterne. I famosi 'quinti' di centrocampo, come si suole chiamarli oggi, saranno decisivi nella sfida del Gewiss Stadium tra Atalanta e Inter, due squadre a ridosso della zona Champions League.

Esterni dinamici

Dal lato dei padroni di casa agiranno a destra Hans Hateboer (28) e Joakim Maehle (25). Il primo è solitamente incaricato di cercare l'allungo sull'out per andare sul fondo e fornire cross, puntando prevalentemente ad allargarsi. Il secondo, destro che gioca sull'out mancino, tende invece maggiormente ad accentrarsi, come fatto contro il Napoli, quando ha messo in serio pericolo la porta degli azzurri con un'azione in solitario. Entrambi, tuttavia, sono più dei comprimari di sostanza che dei protagonisti, come dimostrato dalle statistiche che vedono il danese autore di un assist e l'olandese andato in rete in una sola occasione.

Sul fronte degli ospiti, invece, il discorso è asimmetrico. È l'esterno sinistro Federico Dimarco (25) colui che punta ad arrivare sul fondo per crossare, cosa che fa anche dalla trequarti, mentre il laterale destro Denzel Dumfries (26) cerca principalmente gli inserimenti accentrandosi con l'obiettivo di creare la superiorità atletica e fisica nell'area avversaria, soprattutto grazie alla sua stazza imponente. Il mancino italiano, dal canto suo, sta vivendo la sua miglior stagione di sempre da esterno di centrocampo, ruolo che ha conquistato meritatamente nonostante la concorrenza di Robin Gosens (28), il grande ex del match che però partirà dalla panchina. Autore di tre reti in campionato, Dimarco ha dimostrato di essere più adatto al gioco di possesso rispetto al tedesco, più abile negli inserimenti ma meno utile quando si tratta di salire con la palla al piede.

Riempire l'area

L'olandese, che finora ha servito tre assist e segnato un gol, è invece uno stantuffo potentissimo capace di fare la differenza specialmente in progressione, ma che per Inzaghi è fondamentale negli inserimenti per garantire più presenza in un attacco nel quale Lautaro Martinez (25) gira intorno alla torre Edin Dzeko (36), un centravanti capace di dialogare e agire anche da legame col centrocampo.

In attacco, l'Atalanta punta su due mezze punte a sostegno dell'unico attaccante, che ha il compito di creare spazi per chi arriva da dietro. Di questi spazi ha tratto notevole giovamento Ademola Lookman (25), miglior marcatore orobico finora in gol in sei occasioni. L'obiettivo di entrambe le squadre è dunque quello di riempire l'area di rigore mentre si sviluppa l'azione, anche se l'Atalanta è solita farlo in modo più elaborato, avendo due trequartisti, mentre l'Inter preferisce azioni più dirette.

Battaglia in mediana

La principale differenza tra le due rivali di domani è lo schieramento in mediana, dove l'Atalanta conta su due elementi fissi e l'Inter ne presenta tre. La sostanza e la tecnica di Teun Koopmeiners (24) mista alla tecnica di Ederson (23) permettono agli orobici di tenere la difesa alta e cercare trame di gioco miste. Inzaghi, invece, affida la regia a uno tra Hakan Calhanoglu (28) e Marcelo Brozovic (30) per farlo accompagnare ai lati dall'infaticabile box to box Nicolò Barella (25) e da un trequartista mascherato come Henrikh Mkhitaryan (33), un elemento fondamentale nella rinascita dei milanesi in questa fase della stagione.

La chiave del match

La capacità di offendere di ambo le compagini prepara uno scenario nel quale, paradossalmente, a essere decisiva potrebbe essere proprio la difesa. Nella classica partita da più di due reti totali, la differenza la farà il reparto arretrato più solido. Le due contendenti, che finora non hanno mai trovato un trionfo contro le prime quattro della classifica, dovranno trovare nella solidità della loro difesa il punto di forza sul quale costruire il loro successo.