“Gli anni alla Juventus sono stati bellissimi. Il calcio in Francia era bello, ma non importante come alla Juve. Lì ho sentito che vincere era sì o sì, era ciò che dovevamo fare sempre. In Francia anche se perdi fuori casa non fa niente, alla Juve non era così. Quando facevo una bella partita o un gol, tornavamo alle 3 o 4 del mattino e l’avvocato Agnelli mi chiamava alle 6 solo per dirmi in francese ‘Complimenti’, e metteva giù. Era un appassionato di calcio, sapeva cosa diceva”.
Così, al Festival di Trento, Zinedine Zidane ha introdotto il suo intervento davanti a una folla di appassionati, più attempati e più giovani. L'ex calciatore della Vecchia Signora e del Real Madrid ha ricordato i suoi compagni di squadra più significativi in bianconero: "Del Piero era fortissimo, uno dei più forti in Italia. Ho avuto la fortuna di fare 4-5 anni con lui e con altri. Montero, Padovano, Boksic, eravamo tanti forti, ma lui aveva qualcosa di particolare. Ricordo un gol con la Juve, in semifinale contro l’Ajax in casa. Vincemmo 4-1, feci gol e una grande gara”.

Su Lippi e Ancelotti
Per quanto riguarda la sua esperienza in Italia, il francese ha voluto ringraziare specialmente un tecnico: “Marcello Lippi è stato importante. Quando sono arrivato era difficile per me, anche fisicamente. Mi criticarono, era giusto. Ma lui ha sempre creduto in me: ‘Tu rimarrai qui e farai carriera qui’, mi diceva. Pian piano ho preso fiducia, ho lavorato, ero tranquillo. Poi a un certo punto se sei bravo, qualcosa di bello deve uscire”.
Poi, ha avuto parole dolcissime anche su un altro allenatore, ossia Carlo Ancelotti: “Un vecchio amico, importante per la mia carriera. Bravo come allenatore, perché ascolta il giocatore. Ogni tecnico ha le sue caratteristiche, da ognuno prendi qualcosa. Carlo ascoltava tanto i giocatori”.
Sul presente e sul futuro
Per quanto riguarda l'attualità della Juventus, Zizou ha fatto capire di apprezzare specialmente un giocatore dei bianconeri: "Yildiz? Sì, mi piace, è bravo, fa gol. Ma deve crescere ancora, deve prendere un po’ di struttura. Con Igor però la squadra pian piano sta facendo bene. Giocatori che mi piacciono? Al di là della posizione, uno che mi emoziona quando tocca la palla è Yamal, Contro l’Inter l’anno scorso in Champions a San Siro ha fatto di tutto, da solo.
Per ultima, una riflessione sul suo possibile incarico da allenatore in un breve futuro: "La Juve ce l’ho nel cuore, mi ha dato tanto. In futuro non so. La mia sensazione è poter fare qualcosa con la Nazionale, questo è ciò che vorrei fare un giorno”.