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Roland Garros, Paolini tra emozione e timori: "Parigi posto speciale, paranoia doping? Fa paura"

Jasmine Paolini in conferenza stampa
Jasmine Paolini in conferenza stampa Matthieu Mirville / Matthieu Mirville / DPPI via AFP
Jasmine Paolini torna a Parigi con emozione dopo i ricordi del 2024 tra Roland Garros e oro olimpico, forte di una nuova consapevolezza dopo il trionfo a Roma. Sul tema doping, ammette: "Fa paura, può succedere a tutti", ma accoglie positivamente i cambiamenti annunciati dalla WADA dal 2027.

"Parigi per quello che ho vissuto l'anno scorso fra Roland Garros e Olimpiadi, resta per me un posto speciale: la prima finale di uno slam, la medaglia d'oro, che non dimenticherò mai...ora che sono qui mi riaffiorano tanti ricordi, tanto divertimento": Jasmine Paolini è raggiante tornando nella Ville Lumière dopo il trionfo a Roma, soprattutto ritrovando i campi del Roland Garros.

"Credo di essere la stessa persona dell'anno scorso - ha detto Jasmine - ma quest'anno sono successe moltissime cose positive. Ecco, sono un po' più consapevole, continuo a non pensare troppo alle aspettative, ma concentrarmi partita dopo partita".

Come si sente rispetto al suo 2024? "Un anno fa, in questo periodo - ricorda Jasmine - avevo perso il primo turno a Roma...oggi sono una giocatrice con molte più partite importanti sulle spalle, anche se nel tennis può sempre succedere di tutto".

"Paranoia doping? Fa un po' paura, può accadere a tutti"

Paranoia sui controlli anti-doping? "Fa un po' paura'', è qualcosa ''che può accadere a tutti": in conferenza stampa al Roland Garros di Parigi, Jasmine Paolini, ha risposto così a chi chiedeva se tra i tennisti non ci fosse una forma di 'paranoia' sulla questione dei controlli anti-doping dopo i casi di SInner e Swiatek.

Quello dei controlli anti-doping, ha spiegato Paolini in conferenza stampa alla Porte d'Auteuil, è qualcosa a cui "prestavo molta attenzione già in passato, ma ora ti senti più vulnerabile, perché dopo quei casi, vedi che tutto è più reale in qualche modo. Fa un po' paura. Devi controllare tante cose, noi cerchiamo di fare del nostro meglio. Al tempo stesso, come ho detto a Roma, è un bene che la Wada cambi le regole" nel codice anti-doping dal 2027.

"È un passo avanti", ha detto ancora Paolini, dicendo che quanto accaduto a Sinner e Swiatek "può succedere a tutti".