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Wimbledon, Sinner e la finale della rivincita: vincere per scacciare il "peso mentale" Alcaraz

Jannik Sinner e Carlos Alcaraz
Jannik Sinner e Carlos AlcarazROBERT SZANISZLO / NurPhoto / NurPhoto via AFP
I due tennisti più forti del mondo di nuovo l'uno contro l'altro, a poco più di un mese di distanza dalla finale di Parigi: l'iberico è leggermente favorito, anche in virtù dei precedenti in suo favore.

Jannik Sinner ha più volte ammesso che alla finale dell'8 giugno ci pensa ancora ogni tanto: avanti di due set e con tre match point consecutivi sul servizio di Carlos Alcaraz, è stato ad un passo da una vittoria storica e netta, che avrebbe interrotto l'emorragia di ko contro il rivale spagnolo.

E invece a Wimbledon i due tennisti si ritroveranno di nuovo di fronte in una finale Slam con un divario di 8-4 negli scontri diretti a favore dell'iberico, che dopo la rimonta di Parigi ha rafforzato ancor di più le sue convinzioni, sia nei confronti del rivale sia in relazione alla superficie più amata, la terra rossa.

La preview dell'incontro
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Nel tredicesimo scontro diretto, che non considera la vittoria di Jan nell'esibizione asiatica del 2024, l'altoatesino dovrà riuscire prima di tutto a scalare la montagna psicologica nell'affrontare il murciano, reduce da cinque vittorie di fila e più volte capace di beffarlo nonostante il ranking dica altro: a Parigi due volte, e poi ancora a Roma lo scorso maggio, e nuovamente a Flushing Meadows nel 2022 Alcaraz è riuscito a prevalere in tutte le contese più combattute. 

Sperare di ripetere il match del 2022

Sinner potrà aggrapparsi ai ricordi: a Wimbledon nel 2022 fu lui ad imporsi in quattro set sull'erba dell'All England Club, prima che il classe 2003 riuscisse a trionfare in due edizioni consecutive e sempre contro Novak Djokovic.

Ma non si tratta solo dei successi, visto che l'iberico sembra trovarsi a meraviglia sul green: si muove alla perfezione, sa quando toccare dolcemente la palla e quando spingere di potenza, è migliorato molto in risposta e ha pure resistito alle insidie chiamate Fognini, Struff, Rublev e Fritz, tutti capaci di rubargli almeno un set.

Alcaraz ha vinto tutti gli scontri recenti
Alcaraz ha vinto tutti gli scontri recentiFlashscore

Una prima volta in ogni caso

Sicuramente oggi ci sarà una prima volta: nel caso di successo italiano, Sinner riuscirebbe in quello che Matteo Berrettini e Jasmine Paolini hanno solo sognato, conquistando lo Slam numero 4 e infliggendo ad Alcaraz la prima sconfitta in una finale Slam; in caso di trionfo spagnolo allora qualche leggenda del tennis potrebbe già seriamente preoccuparsi, perché si tratterebbe del sesto Major a soli 22 anni.

Il gomito sembra ok, ma serve il 100% mentale

Se contro Grigor Dimitrov il servizio e il dritto non funzionavano affatto, subito dopo la caduta, contro Ben Shelton il numero 1 del mondo ha servito divinamente, perdendo una sola volta il servizio e in maniera decisamente ininfluente contro Novak Djokovic, già avanti di due set.

Un po' banale dirlo ma molto dipenderà dalle percentuali in battuta: servendo come negli ultimi due incontri anche l'encomiabile capacità difensiva di Alcaraz potrebbe non bastare per complicare i turni in battuta dell'azzurro.

Dal canto suo, lo spagnolo si esalta nelle condizioni di negatività e per Sinner sarà cruciale mantenere la concentrazione ancor di più se dovesse portarsi in vantaggio, così da arginare la reazione spagnola: evitare di subire un'altra rimonta è una delle condizioni essenziali per voler trionfare, approfittando delle tante pause di Alcaraz durante i match (il numero 2 del mondo ha perso sin qui cinque set, si è trovato quasi spacciato nel quarto set contro Fritz).