Jannik Sinner decide di rallentare per poter accelerare nei momenti chiave. Il numero uno del mondo, reduce da mesi intensissimi tra viaggi e pressione mediatica, ha scelto di rinunciare al Masters 1000 di Toronto (27 luglio-4 agosto), puntando tutto sul rientro a Cincinnati e sugli US Open, dove sarà chiamato a difendere i due titoli conquistati l'anno scorso.
“Sono davvero deluso di perdere il National Bank Open di Toronto, soprattutto perché ho ricordi così belli di quando giocavo in Canada. Vincere quel titolo a Toronto due anni fa è stato l’inizio di un momento davvero speciale per me, ma dopo aver parlato con il mio team, devo riprendermi”, ha detto Sinner.
“Vorrei ringraziare Karl Hale, il direttore del torneo, per tutto ciò che fa per supportarci come giocatori e non vedo l’ora di tornare in Canada e a Toronto in futuro per giocare di fronte a questi fantastici tifosi”.

Una scelta che parla di maturità e pianificazione: dopo Wimbledon, il corpo e la mente chiedono respiro. Sinner ha ascoltato quei segnali e riprenderà gli allenamenti domani a Montecarlo, prima di partire per il Nord America, dove vuole arrivare al massimo della condizione. Il cemento americano lo ha visto protagonista assoluto un anno fa, e la volontà è quella di ripetersi.
I punti da difendere
Con oltre 3400 punti di vantaggio su Alcaraz, Sinner non ha bisogno di forzare, perdendo solo 200 punti, vista l'eliminazione ai quarti dello scorso anno. Cincinnati sarà il banco di prova per tornare competitivo, e New York il crocevia per consolidare il dominio.
Nel corso della seconda parte di stagione, l’altoatesino dovrà difendere punti importanti: i 1.000 della vittoria a Cincinnati, i 2.000 conquistati agli US Open, i 330 della finale nell’ATP 500 di Pechino e infine i 1.000 del successo al Masters 1000 di Shanghai.
Forfait anche per Djokovic, Draper e... Alcaraz
Toronto perde così il suo uomo copertina. Dopo i forfait già annunciati di Novak Djokovic e Jack Draper, anche Jannik Sinner ha deciso di non partecipare, rinunciando così ai 200 punti conquistati dodici mesi fa (quando fu eliminato da Rublev nei quarti). Un’assenza che "peserà" anche sul ranking: il numero uno del mondo non potrà difendere né aumentare il proprio vantaggio, mancando l’occasione di portare a casa 400 punti con la semifinale, 650 con una finale e 1.000 in caso di vittoria.
Ne poteva approfittare Carlos Alcaraz, che aveva una ghiotta opportunità per ridurre il gap in classifica. Tuttavia, anche la presenza dello spagnolo a Toronto era fortemente in dubbio. A sollevare l’allarme era stato l’ex top ten Alex Corretja: “Credo che Carlos Alcaraz abbia bisogno di un po' di riposo in questo momento, in modo che nella seconda metà della stagione, quando a volte perde un po' di energie, non si senta troppo debole”.
Le parole di Corretja non sono casuali: il calendario è sempre più affollato, e i top player iniziano a selezionare con maggiore attenzione i tornei. "Non interferisco mai con il programma che il mio caro amico Juan Carlos Ferrero decide con il giocatore, ma spero solo che non vada a Toronto. Lo dico con tutto l'affetto e il rispetto che nutro per il torneo canadese".
"Dico questo - ha continuato Corretja - perché credo che Carlos abbia bisogno di riprendersi da tutta quella fatica ora. Non stiamo parlando di vincere o perdere la finale di Wimbledon. Stiamo parlando del fatto che è stato a Londra da un mese, che ha vinto il Queen's. Tutto questo ha delle conseguenze, ora c'è un ulteriore cambio di superficie, il volo dall'altra parte dell'Atlantico. È tutto molto faticoso".
Nel pomeriggio di oggi, il quotidiano spagnolo Marca ha confermato che anche il numero 2 mondiale iberico rinuncerà al torneo canadese. Alcaraz ha infatti deciso di dare priorità al riposo per arrivare nelle migliori condizioni possibili agli US Open, l'ultimo Grande Slam della stagione in programma dal 24 agosto al 7 settembre.