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OPINIONE - Internazionali 2025, una delle migliori edizioni di sempre tra sorrisi, lezioni e polemiche

OPINIONE - Internazionali 2025, una delle migliori edizioni di sempre tra sorrisi, lezioni e polemiche
OPINIONE - Internazionali 2025, una delle migliori edizioni di sempre tra sorrisi, lezioni e polemicheFoto FITP
Gli Internazionali di Roma quest'anno hanno visto trionfare Carlos Alcaraz in finale su Jannik Sinner nel singolare maschile e l'azzurra Jasmine Paolini su Coco Gauff in quella femminile. Ha completato il successo azzurro il bis nel doppio con Paolini e Errani, mentre nel doppio maschie si sono imposti i veterani Arevalo-Pavic.

ROMA - Non è finita come tutti noi italiani speravamo, ma anche agli Internazionali di Roma l'Italia del tennis ha mostrato il suo strapotere attuale, incredibile se si pensa anche solo a dieci anni fa o persino all'intera storia del tennis, in passato soltanto punteggiata di azzurro in rare e sparute occasioni. 

Se il numero 1 del mondo Jannik Sinner non è riuscito a mettere la ciliegina sulla torta ci sono anche motivi oggettivi. Lui stesso, reduce da tre mesi di sospensione, aveva detto dopo la vittoria all'esordio contro l'argentino Mariano Navone di "sperare di giocare altre due o tre partite" proprio per capire meglio il suo livello attuale. Un livello che è sembrato a tratti già stratosferico come nella vittoria schiacciante contro uno specialista della supeficie come il norvegese Casper Ruud, che veniva tra l'altro dal trionfo di Madrid.

La doccia fredda del primo set contro Tommy Paul in semifinale aveva però già riportato con i piedi per terra, e quel braccio di ferro contro Carlos Alcaraz nel primo set, perso per errori non da lui nei momenti cruciali, aveva già emesso una mezza sentenza sulla finale, sentenza che poi è arrivata in modo drammatico nel secondo set, con l'altoatesino alle corde. 

La disperazione di Jannik
La disperazione di JannikFoto FITP

ALCARAZ ANCORA RE DEL ROSSO

Vittoria meritata da parte di un Alcaraz che, seppure non brillantissimo come nei suoi momenti migliori, a me era parso già piuttosto solido contro un giocatore ostico e in grande stato di forma come Jack Draper, battuto in due set con precisione chirurgica, facendo seguire a ogni calo di prestazione una reazione veemente sul campo che non ha dato scampo all'inglese.

Alcaraz in fondo, pur col beneficio del dubbio dato dalla condizione di Sinner, ha dimostrato che sulla terra battuta è ancora il numero uno. Capiremo forse meglio al Roland Garros se questo gap è ancora incolmabile, ma a suo vantaggio c'è anche una struttura fisica più potente, più adatta per questa superficie: se Rafa Nadal non dava scampo qui nemmeno a Federer e Djokovic un motivo c'è. 

Un'opinione condivisa in modo schietto anche da Lorenzo Musetti dopo la sconfitta con lo spagnolo - "Alcaraz sulla terra battuta è il più forte di tutti, anche di Sinner". Parole che avevano fatto infuriare i tanti sostenitori dell'altoatesino, che ci avevano letto invidia. Il toscano in realtà, in modo forse poco elegante, aveva detto qualcosa di scomodo, ma sicuramente non aveva peccato di ipocrisia. 

Carlos Alcaraz
Carlos AlcarazFoto FITP

Proprio Lorenzo Musetti, fresco della sua entrata in top ten, a Roma ha ribadito contro il campione uscente Zverev, battuto nei quarti di finale in due set, tutti i suoi progressi fisici - con uno sviluppo ormai completato - e mentali, con un carattere e una freddezza inediti solo un anno fa. Che sia per essersi "sporcato le mani" con i Challeger, come ha detto lui stesso, o per la paternità che l'ha fatto maturare, il tennista toscano ha dimostrato di meritare di stare tra i migliori, anche se ulteriori step di crescita sono attesi su superfici a lui meno congeniali della terra rossa, da sempre il suo giardino di casa. 

PALLINE E BUCHE, NEANCHE QUEST'ANNO SONO MANCATE LE POLEMICHE

Parlando del campione uscente Alexander Zverev, che a Roma ha perso anche il suo secondo posto nella classifica Atp a vantaggio di Alcaraz, non si può dimenticare la sua polemica sulle palline di Roma, a suo modo diverse dalle altre. "Le palline qui sono una barzelletta" ha detto il tedesco, spiegando che sono più grandi e quindi rendono più difficile realizzare vincenti: "Dicono che giochiamo con le stesse a Montecarlo, Madrid e Monaco, poi veniamo qui e le palline sono completamente diverse"

Alexander Zverev
Alexander ZverevPIERO CRUCIATTI / AFP

Polemica rimandata al mittente dalla produttrice Dunlop: "La lamentela di Zverev è priva di ogni fondamento, anche per il ragionamento che c’è dietro. Per noi come azienda quale sarebbe il vantaggio di produrre una palla diversa per Roma?". Forse non è la pallina a essere grande ma il campo a essere lento - come spiegato da Musetti (per lui è un vantaggio) - rispetto ad esempio a quello di Madrid, posto a 700m di altitudine e più veloce.

Non sono state criticate solo le palline ma anche i campi degli Internazionali. La polemica è arrivata dai danesi Holger Rune e Clara Tauson, con il primo che dopo la vittoria in tre set contro l'argentino Francisco Comesana ha spiegato "È stato difficile muovermi su questo campo, c'erano molte buche e avevo paura per le mie caviglie", "È assurdo dover giocare su una superficie così brutta", gli ha fatto eco la connazionale. Buche che peraltro si sono viste anche sul Centrale, con Sinner che dopo una risposta di Tommy Paul senza rimbalzo ha dato un occhiataccia alla terra. 

NON DIVENTERÀ FORSE IL QUINTO SLAM MA (FORSE) SARÀ SEMPRE MEGLIO

Non sono poi mancate neanche le polemiche per l'organizzazione da parte di spettatori paganti e addetti ai lavori, ma è un refrain abbastanza comune qui a Roma, dove almeno il tempo quasi sempre clemente - una novità per gli Internazionali di solito amati da Giove Pluvio - non ha contribuito a peggiorare la situazione. 

Quello che nelle intenzioni del presidente FITP Angelo Binaghi dovrebbe diventare il quinto slam ha quindi bisogno di risolvere qualche problema prima di affacciarsi a quei livelli assoluti che lo status del tennis azzurro meriterebbe e che lo spettacolo offerto in queste due settimane ha già raggiunto. Un netto passo avanti per partecipazioni e competitività se si pensa che la finale dello scorso anno fu tra Zverev e Jarry, mentre quella di quest'anno tra Sinner e Alcaraz.

La premiazione di Alcaraz e Sinner
La premiazione di Alcaraz e SinnerFoto FITP

Una bella risposta per questo Masters 1000 spesso screditato per la troppa vicinanza al Roland Garros e il rischio di essere preso come "superficie d'allenamento" dai top ten. Per miglioramenti futuri fanno ben sperare le parole del presidente di Sport e Salute Marco Mezzaroma che ha parlato dell'imminente riqualificazione del Centrale, che sarà ampliato (si parla di 2000 posti in più), ridefinito architettonicamente e finalmente avrà la copertura tanto attesa per evitare sospensioni in caso di pioggia. Si parla di fine 2027 per quello che sarà il nuovo impianto. 

IL SORRISO DI JASMINE

Il Foro Italico ha vissuto comunque momenti indimenticabili quest'anno. Non ha visto solo l'elezione del Papa in diretta e la presenza del presidente Mattarella, ma anche il doppio trionfo di una splendida Jasmine Paolini, prima nel singolare femminile contro la forte americana Coco Gauff, numero 2 della Wta, e poi nella finale del doppio con Sara Errani, per il bis dopo la vittoria nel 2024.

Jasmine Paolini col trofeo
Jasmine Paolini col trofeoTIZIANA FABI / AFP

Jasmine, sempre sorridente e con la voglia di scherzare, stavolta ha fatto veramente sul serio e ha colto un trionfo splendido, tanto atteso quanto meritato. È il suo sorriso l'immagine più bella di questi Internazionali 2025.

Marco Romandini - Caporedattore Diretta News
Marco Romandini - Caporedattore Diretta NewsFlashscore