Nel già prestigioso palmarès di Jannik Sinner mancava soltanto un grande risultato sulla terra battuta. Il numero 1 del mondo, che ha già trionfato sull’erba e collezionato la maggior parte dei suoi successi sul cemento, aveva come migliori piazzamenti sul rosso le semifinali raggiunte al Roland Garros e al Masters 1000 di Montecarlo. Oggi, invece, può finalmente iscrivere anche gli Internazionali d’Italia tra le sue imprese: è finalista a Roma, dopo aver superato in tre set (1-6, 6-0, 6-3) Tommy Paul.
Una vittoria dal sapore di "rivincita" per l’altoatesino, partito male ma capace di ribaltare l’inerzia con personalità e qualità. Dopo un primo set opaco, Sinner ha ritrovato ritmo e precisione, imponendo il proprio tennis e rimontando grazie ai colpi che ne hanno fatto il leader del ranking ATP.
Jannik macchinoso, Paul a valanga
L'avvio è stato decisamente complicato per l'azzurro, apparso piuttosto impreciso sia di dritto che di rovescio e autore di un doppio fallo nel secondo game, che ha spalancato la porta a Paul per la prima palla break del match.
L’americano, già avanti 1-0 dopo un solido turno di servizio, ha colto l’opportunità al secondo tentativo, piazzando un rovescio millimetrico e velenoso sulla linea di fondo per salire 2-0.

SINNER SI GODE LA VITTORIA: "VOLEVO FARE DUE PARTITE E SONO IN FINALE"
Partenza autoritaria per il numero 12 del mondo, che ha consolidato il vantaggio nel game successivo con un servizio vincente. Il dominio dello statunitense si è rafforzato con un altro colpo chirurgico: una risposta fulminea di dritto, ancora una volta sulla riga, che ha sorpreso Sinner e gli ha consegnato il secondo break, portando il punteggio sul 4-0 e gelando il pubblico.
Dopo un timido tentativo di reazione, il numero 1 del ranking è tornato a incepparsi, lasciando l’iniziativa all’avversario e cedendo in 28 minuti il primo set (6-1), chiuso da un rimbalzo irregolare che ha sancito simbolicamente un parziale da dimenticare.
Il risveglio del numero 1
Decisamente più convincente l’approccio di Sinner nel secondo set, inaugurato con un break immediato ai danni di Paul. L’azzurro ha poi mostrato solidità nei momenti delicati, annullando due palle break con altrettanti ace di pregevole fattura. Ritrovata aggressività e precisione, Jannik ha preso il controllo degli scambi, sorprendendo l’avversario con un servizio vincente che ha sancito il 3-0 e confermato l’inerzia favorevole.
La svolta definitiva è arrivata nel quarto game: sotto 0-40, Sinner ha sfruttato un doppio fallo dell’americano come miccia per la rimonta, imponendosi con autorità e strappando nuovamente il servizio a Paul per il 4-0.
Un colpo durissimo per lo statunitense, ormai in balìa del gioco dell’azzurro, che ha piazzato il terzo break con un dritto potente e preciso, cogliendo l’avversario in controtempo e chiudendo il secondo set con un netto 6-0.
Un parziale dominante che ha restituito fiducia e ritmo al numero 1 del mondo, tornato sui suoi standard e diventato a tratti ingiocabile nell’ultimo set.

Tuttavia, l’azzurro ha accusato un lieve problema fisico, toccandosi ripetutamente la zona sotto il gluteo. Il fastidio ha inciso sulla sua performance, facendolo calare fisicamente nei momenti successivi e costringendolo a concedere il controbreak e il 3-2 a Paul.
Un allarme però rientrato rapidamente, con Jannik protagonista nel game successivo di un meraviglioso rovescio in corsa, seguito da un errore gratuito di Paul che ha spalancato la strada al break per il 4-2.

Un break che ha di fatto messo fine alla contesa, con l’altoatesino che ha chiuso con autorità la semifinale. Ora tutto si deciderà nella finalissima contro Carlos Alcaraz.