Coppa Davis, l’ITF difende il formato attuale ma resta "sempre aperta al dialogo"

Arthur Rinderknech della Francia in azione durante il suo match di singolare contro Zizou Bergs del Belgio
Arthur Rinderknech della Francia in azione durante il suo match di singolare contro Zizou Bergs del BelgioReuters / Alessandro Garofalo

La International Tennis Federation ritiene che il formato attuale della Coppa Davis goda di un ampio sostegno nel mondo del tennis, nonostante le crescenti richieste delle star più importanti di riportare la manifestazione alle sue origini, ha dichiarato il nuovo Chief Executive Ross Hutchins.

La tradizionale formula delle sfide in casa e in trasferta è stata abolita nel 2019 e, sebbene alcuni elementi siano stati reintrodotti nei turni iniziali della competizione di quest’anno, le critiche sono proseguite fino al torneo conclusivo delle Final 8 a Bologna.

Andrea Gaudenzi, presidente dell’ATP che gestisce il circuito maschile, si è unito a giocatori di vertice come Carlos Alcaraz e Jannik Sinner nel chiedere un ritorno completo al vecchio sistema e una distribuzione della competizione a squadre maschile su due anni.

"Le nazioni sono quelle che dobbiamo ascoltare e c’è stato un enorme sostegno," ha detto Hutchins a Reuters durante una videochiamata martedì.

"Quest’anno sono presenti più giocatori che mai... tantissime nazioni partecipano a questa competizione e quindi dobbiamo considerare anche questo aspetto."

"Abbiamo rapporti stretti con le altre federazioni del tennis. Abbiamo rapporti diretti con i giocatori. Siamo disponibili a discutere qualsiasi argomento che vogliano affrontare."

Hutchins, subentrato a Kelly Fairweather alla fine del mese scorso, ha ricordato il successo delle Final 8 a Malaga negli ultimi tre anni prima del trasferimento in Italia, sottolineando che la ITF resterà comunque aperta al dialogo con giocatori, tifosi e altri soggetti coinvolti.

"Saremo a Bologna per i prossimi tre anni e abbiamo vissuto anni molto positivi a Malaga. Vediamo come si svolgerà l’evento di quest’anno," ha aggiunto.

"Siamo sempre aperti al dialogo e abbiamo i rapporti giusti per comprendere le opinioni di giocatori chiave, tifosi e diverse federazioni, ascoltando i loro punti di vista."

Le Final 8 di quest’anno si disputano senza il numero uno del mondo Alcaraz, che ha dovuto rinunciare all’ultimo momento per infortunio. Il numero due Sinner, invece, ha scelto di concentrarsi sulla preparazione per difendere il titolo agli Australian Open a gennaio.

L’assenza di un altro italiano, l’attuale numero otto Lorenzo Musetti, fa sì che il tedesco Alexander Zverev, terzo nel ranking, sia l’unico giocatore di singolare tra i primi dieci rimasto in Coppa Davis.

"Non credo che questo abbia smorzato l’entusiasmo," ha commentato Hutchins riguardo all’assenza dei grandi nomi.

"I forfait dei giocatori sono frequenti, sia nei grandi eventi che alle ATP Finals o durante la stagione. Gli infortuni capitano. Purtroppo non si può prevedere quello che è successo a Carlos di recente.

"Jannik, che anni incredibili sta vivendo... finali senza sosta ogni settimana. Grande merito a lui e a Carlos. Non penso che lo spirito si sia affievolito. È una competizione a squadre e nazioni e capitani sono molto appassionati delle proprie squadre."

"È proprio questo che rende speciale questa competizione... la grandezza dell’evento, la sua storia e la componente di squadra. Tutti sono davvero entusiasti."