Oggi, lunedì 18 agosto, Cincinnati non ospita soltanto una finale di prestigio. Sul cemento dell’Ohio va in scena un nuovo capitolo della saga che definisce il tennis contemporaneo: Jannik Sinner contro Carlos Alcaraz, ancora una volta.
È il quarto scontro del 2025 tra i primi due del mondo, il quattordicesimo complessivo, l’ennesima prova che questa rivalità è ormai il centro di gravità del circuito.
Dopo Roma, dopo Parigi, dopo Wimbledon, ecco l’America. E se gli US Open incombono, la battaglia odierna a Cincinnati assume il sapore di un classico imperdibile con in palio molto più di un trofeo.
Due fenomeni a confronto
I numeri parlano chiaro: 13 precedenti, Alcaraz avanti 8-5. Nel 2025 lo spagnolo ha vinto a Roma e al Roland Garros, Sinner ha risposto a Wimbledon con il titolo più prestigioso della sua carriera. Ora tocca a Cincinnati, in un equilibrio che sembra ogni volta pendere da una parte soltanto per oscillare di nuovo.
Carlos arriva da 16 vittorie consecutive nei Masters 1000, frutto dei successi a Monte Carlo e Roma. Jannik risponde con una striscia impressionante di 26 vittorie di fila sul cemento e 21 set consecutivi conquistati.

Sul cemento outdoor il bilancio resta favorevole allo spagnolo, 4-2. Le statistiche, però, sono soltanto l’ombra della narrativa che i due stanno costruendo punto dopo punto, torneo dopo torneo.
Alcaraz disputa la sua 29ª finale nel circuito maggiore, con un bilancio già monumentale: 21 vittorie e 7 sconfitte. Sinner risponde con la 28ª, venti volte alzando il trofeo e sette fermandosi un passo prima. Sono numeri che raccontano due carriere in parallelo, intrecciate da una coerenza quasi matematica.
Il trono del numero uno in palio
La partita di Cincinnati non può togliere a Sinner la prima posizione del ranking, almeno per ora. Ma l’ombra di Alcaraz incombe già su New York. Lo scenario è chiaro: se lo spagnolo dovesse vincere gli US Open, tornerebbe al numero uno anche nel caso in cui Jannik alzasse il trofeo oggi. Il margine si ridurrebbe a una manciata di punti, appena 60, trasformando Flushing Meadows in una finale doppia: per lo Slam e per il trono del tennis.
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I calcoli dicono che Sinner, dopo la semifinale vinta in Ohio, è già risalito a quota 11.480 nella classifica live, contro i 9.240 di Alcaraz. In palio stasera ci sono altri 350 punti, oltre ai 650 già conquistati da ciascuno. Se Sinner dovesse vincere, il vantaggio salirebbe a 2590 punti. Se invece fosse Alcaraz ad alzare il trofeo, il margine scenderebbe a 1890.

Tutto, però, ruota intorno al peso specifico degli US Open: lì l’italiano scarterà 2000 punti, lo spagnolo soltanto 50. È il differenziale, 1950 punti, a rendere l’equilibrio ancora più precario. In caso di successo oggi, Sinner arriverebbe a New York con 640 punti di margine. In caso contrario, con 60 punti di svantaggio.
Lo scenario migliore per l’altoatesino è tanto semplice quanto impervio: vincere a Cincinnati e ripetersi a Flushing Meadows. Allora il vantaggio salirebbe oltre i 1300 punti, regalando stabilità al suo regno. Ma il tennis, e soprattutto questa rivalità, non ama le traiettorie lineari.
Sinner-Alcaraz: dove e quando vedere la finale
La finale del torneo di Cincinnati tra Sinner e Alcaraz è in programma lunedì 18 luglio alle ore 21 italiane (15 locali).
La finale non sarà trasmessa in chiaro, quindi in Italia sarà visibile esclusivamente su Sky (Sky Sport Uno, Sky Sport Tennis, Sky Sport Max) e in streaming su Sky Go e NOW TV. Rai e TV8 non trasmetteranno l’evento.