Il riscaldamento globale tocca anche il mondo dello sport. Specialmente quello che ha bisogno dell'arrivo delle temperature invernali. Tanti, infatti, sono gli eventi sciistici che sono stati sospesi in questo periodo, come accaduto a Sjusjøen, città norvegese a 100 km dalla capitale Oslo. In questa location era prevista la mass start di 30 km di sci di fondo, eppure le temperature troppo alte ne hanno impedito l'inizio.
Se in alcune situazioni in passato la soluzione era stata la neve artificiale, il caro dei prezzi dell'energia ha impedito persino di utilizzare questa risorsa. Il capo allenatore della squadra tedesca Peter Schlickenrieder (52) ha tracciato un panorama piuttosto desolante: "Mi aspetto una serie di cancellazioni di alcune tappe di Coppa del Mondo, soprattutto se l’innevamento non sarà sufficiente. Ci saranno comitati organizzatori che preferiranno rinunciare agli eventi piuttosto che affrontare dei costi esorbitanti per garantire la neve artificiale”.
Quest'ennesima misura che fa fronte a un periodo senza precedenti nella storia mondiale ha avuto come prima vittima la categoria del freestyle, il cui campionato mondiale ha visto come venivano annullati due eventi, quello di Alleghe in Italia e Falun in Svezia proprio per questioni di budget. Stesse discorso vale poi per la cancellazione di prove come le discese di Zermatt-Cervinia nella categoria dello sci alpino.