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Sinner: "Orgoglioso e felice di essere nato in Italia, la nostra forza è nelle differenze"

Jannik Sinner
Jannik SinnerElisa Marchina / NurPhoto / AFP

Il numero uno del tennis mondiale ha parlato prima delle Finals che si giocheranno a Torino, ricordando l'attaccamento al suo paese di nascita dopo le critiche ricevute per la rinuncia a partecipare alla Coppa Davis

"Sono orgoglioso di essere italiano, sono molto felice di essere nato in Italia e non in Austria, o da un'altra parte, perché secondo me questo Paese merita molto di più, anche di quello che sto facendo io". Lo afferma Jannik Sinner in una intervista a Sky Sport a pochi giorni dal via dalle Finals, rispondendo indirettamente alle polemiche per la sua rinuncia a partecipare alla Coppa Davis. 

"Alcuni dicono che l'Alto Adige è diverso, la Sicilia è totalmente diversa, però è anche la nostra fortuna, la forza è nelle differenze", ha aggiunto. Poi, ha voluto anche argomentare la sua mancata partecipazione all'evento intercontinentale: “A fine stagione, con tutte le pressioni, le partite giocate, le emozioni, sia quando si è vinto sia dopo una sconfitta, ci vuole tanto tempo a rimettere tutte le cose insieme. E soprattutto a fine stagione una settimana è davvero tanto, per noi atleti.

"Se hai una settimana in più di preparazione - continua Jannik -, a parte che hai una settimana in più di vacanza e arrivi in preparazione più forte, più carico, con più energie e soprattutto con più voglia. Giochiamo a tennis tutti i giorni e quindi ci sta che, a volte, non hai tanta voglia… però se tu inizi 7 giorni prima le settimane di carico, perché non è che inizi a mille già dal primo giorno, quelle sono importantissime, soprattutto per l’inizio della stagione ma anche a lungo termine e per la prevenzione degli infortuni".

"Quindi per me quest’anno  - conclude Jannik - non c’è stato un minimo di dubbio che questa fosse la scelta giusta (non giocare la finale Davis) Invece l’anno scorso è stato diverso: l’anno scorso non ho giocato a Parigi, ho detto “io voglio giocare la Davis” e mi hanno un po’ trattenuto, nel mio team, ma ho detto “no, quest’anno voglio giocare perché l’avevo promessa a Berrettini quando abbiamo vinto nel 2023, quando lui era lì a sostenerci e abbiamo vinto, io l’ho abbracciato e gli ho detto 'ti prometto che vinciamo insieme la prossima Coppa Davis, perché tu lo meriti e siamo una squadra incredibile' e l’abbiamo vinta. Poi da lì avevo già deciso che nel 2025 sicuramente non avrei giocato”