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Qatar 2022, un Mondiale nel nome di D10S...e forse anche dell'Argentina

Diego Armando Maradona
Diego Armando MaradonaProfimedia
Sarà la prima coppa del mondo dopo la morte di Diego Armando Maradona, scomparso proprio in questi giorni due anni fa. Tra scaramanzie e ricorrenze, una coincidenza che i tifosi dell'Albiceleste, seppur in silenzio, sperano possa essere di buon auspicio per tornare a vincere il trofeo.

Scaramanzia e superstizioni nel mondo del calcio sono pane quotidiano. Alcuni giocatori posizionano le scarpe sempre allo stesso modo, sotto la panchina dello spogliatoio, altri baciano i parastinchi prima di indossarli e altri ancora entrano in campo con un piccolo saltello.

Di storie di questo tipo ce ne sarebbero centinaia da raccontare e chi vive il mondo del calcio ne ha anche di molto simpatiche da condividere. E poi se uno come Carlo Ancelotti (63), che nella sua carriera ha vinto tutto anche se in bacheca manca la Coppa del Mondo, si definisce non scaramantico ma “mi hanno insegnato che essere superstizioso non è buono, ma non esserlo porta a male”, allora è l’apoteosi.

Leo Messi
Leo MessiProfimedia

Proprio Carlo Ancelotti ha indicato l’Argentina come favorita per il Mondiale del Qatar. E chissà quali saranno state le reazioni dei tifosi dell’albiceleste dopo tale dichiarazione. Gli argentini non saranno scaramantici come gli italiani, ma certamente si avvicinano. D’altronde la terra di Diego è quella con la comunità italiana più grande nel mondo. Chissà cosa penserebbe proprio Diego di questo Mondiale, anomalo.

Maradona in campo contro l'Inghilterra
Maradona in campo contro l'InghilterraAFP

Non perché sarà un Mondiale analcolico, d’altronde il centrocampista inglese Eric Dier (28) lo ha detto ad alta voce “gli alcolici non sono necessari per creare una grande atmosfera”. E neanche  perché per la prima volta si giocherà in inverno, nel bel mezzo dei campionati nazionali e con calendari stravolti per permettere lo svolgimento del torneo.

Sarà anomalo per un altro motivo, che di calcistico in senso pratico ha ben poco: sarà il primo Mondiale senza di lui. La prima edizione della Coppa del Mondo senza Diego Armando Maradona, il “D10S” del calcio e di un Paese, l’Argentina, che tartassata negli anni da crisi politiche ed economiche ha sempre visto in lui un punto di riferimento per sognare un riscatto, anche fuori dal calcio.

E tra scaramanzie e ricorrenze, gli argentini vivono in doveroso silenzio alcune coincidenze, con l’auspicio che possano trasformarsi in segni del destino. Diego se ne andava proprio in questi giorni, esattamente due anni fa: il 25 novembre del 2020.

Un tifoso argentino in lacrime per la morte di Maradona
Un tifoso argentino in lacrime per la morte di MaradonaProfimedia

L’incredibile dimostrazione d’amore degli argentini nei giorni della sua scomparsa rimarrà indelebile per sempre.

Plaza de Mayo stracolma, la Casa Rosada, dove venne allestita la camera ardente, circondata da centinaia di migliaia di persone affrante e in fila per dare l’ultimo saluto a chi, grazie alle sue gesta, aveva reso la vita meno amara e regalato gioie ormai lontane. Sono passati 36 anni dall’ultima vittoria mondiale dell’Argentina, con Maradona, capitano, ad alzare al cielo del Messico il trofeo.

Plaza de Mayo il giorno dei funerali di Diego Armando Maradona
Plaza de Mayo il giorno dei funerali di Diego Armando MaradonaProfimedia

Per l’albiceleste non sarà il solito torneo con le consuete ansie della vigilia e le pressioni dei propri tifosi. Per Messi e compagni sarà un Mondiale con un pensiero fisso in più, un torneo nel segno di Diego: la seleccion debutterà in Qatar contro l’Arabia Saudita il 22 di novembre, tre giorni prima dell’anniversario della sua morte, e scenderà nuovamente in campo, contro il Messico, proprio il giorno dopo la ricorrenza.

Se poi la stessa federcalcio argentina decide di mostrare nello spogliatoio dell’Albiceleste i video dei successi mondiali di Maradona, chiedendo ai giocatori di giocare e vincere per onorarlo, il gioco è fatto.

Ricorrenze e coincidenze di un mondiale che a prescindere da come finirà sarà anche nel nome di Diego Armando Maradona.