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Platini provoca Infantino e chiude alla Juve: "Non si vive due volte la stessa storia d'amore"

Michel Platini
Michel PlatiniFABRICE COFFRINI / AFP

L'ex icona bianconera parla al Festival dello Sport di Trento al termine della sua trafila giudiziaria: "La FIFA mi ha pagato e dopo mi ha sospeso perché mi ha pagato".

"Dieci giorni fa ho ricevuto una lettera dalla giustizia svizzera dicendo che è tutto finito. Ma quella storia è durata dieci anni". Michel Platini, al Festival dello Sport di Trento, ha parlato della lunga vicenda giudiziaria che l'ha riguardato. 

"Trovi un'associazione di gente alla FIFA, i procuratori svizzeri... in più i media ne parlano molto ed è complicato vivere. Dopo tu sai che alla fine vincerai, ma passi dieci anni e ti viene tolto tutto il tuo lavoro, tutta la tua passione - ha aggiunto - Grosso modo la FIFA mi ha pagato e dopo mi ha sospeso perché mi ha pagato. Una cosa che non ho capito, ma è così".

L'ex presidente della UEFA è stato infatti assolto in via definitiva in Svizzera dopo circa dieci anni. Al centro delle indagini una consulenza da 2 milioni di franchi svizzeri ricevuta dalla FIFA.

L'incontro con Blatter e le elezioni vinte con Johansson

Sulla decisione di passare dal calcio giocato alla carriera da dirigente Platini ha ricordato: "Ero in contatto con la FIFA, ho conosciuto Blatter e un giorno, a Singapore, Blatter mi ha chiesto se volevo diventare presidente della FIFA. Ho rifiutato perché dovevo organizzare la Coppa del Mondo in Francia. Lui mi ha detto, va bene, ci vado io come presidente, mi piacerebbe che tu mi aiuti a diventare presidente. E dunque sono entrato in questo. Io a 30 anni ero un appassionato di pallone, il pallone si chiude a 32 anni, dunque tutte queste sono cose che ho fatto, ma sempre nel calcio. Quando sono stato consigliere di Blatter, mi sono accorto che per avere del peso bisogna avere una legittimità. Legittimità sono le elezioni", ha proseguito.

"Quando sei eletto c'è il potere. E dunque sono andato alle elezioni per l'UEFA e per la FIFA come membro dell'esecutivo, e dopo qualche anno il presidente dell'UEFA ha detto che andava via e quindi mi sono presentato e ho vinto. In una battaglia combattutissima contro Johansson. Lui aveva detto che andava via. Dopo che non hanno trovato nessuno contro di me lui è ritornato e io gli ho detto guarda non vado via, non sei stato corretto, non mi ritiro. Capisco, lui è venuto contro di me, e ho vinto 24-21. Normalmente dovevo avere 52 voti, ma l'elezione non è sempre così!, ha detto ancora Platini". 

"Non avrei introdotto la VAR"

"Se fossi stato presidente FIFA non avrei introdotto la VAR: lasciamo il calcio umano. Ci sono altri problemi da affrontare. Lasciamo gli arbitri arbitrare. Sulle linee e la goal-line technology sono d'accordo, ma il resto va lasciato all'interpretazione, sulla base del regolamento arbitrale". Lo ha detto Michel Platini al Festival dello sport di Trento.

La frecciatina a Infantino, no al ritorno alla Juve

Commentando alcune immagini, in particolare le foto di Blatter e Infantino, l'ex presidente UEFA si è lasciato scappare due volte la parola "joker", facendo sorridere il pubblico presente all'Auditorium Santa Chiara e aggiungendo, sul presidente della FIFA, "se dobbiamo parlare di calcio non parliamo di lui".

Le immagini scorrono: Cruijff ("il mio idolo"), Maradona ("era una bella persona"), l'avvocato Agnelli ("grande carisma, grande personaggio"), Le Pen e Macron ("non faccio politica").

Infine un'immagine con la maglia della Juventus, con cui ha fvinto tre Palloni d'Oro: "Devo fare qualcosa per il calcio in generale. Non si vive due volte la stessa storia d'amore. Ho idee più per il gioco in generale, non per un club".