È morto a 71 anni Hulk Hogan, leggenda del wrestling, in seguito a un presunto arresto cardiaco, secondo quanto riportato da TMZ Sports. I soccorritori sono intervenuti nella sua abitazione di Clearwater nelle prime ore di giovedì mattina, rispondendo a una chiamata d’emergenza per un arresto cardiaco. Diverse pattuglie della polizia e unità mediche sono state viste sul posto, e Hogan è stato trasportato in ambulanza su una barella.
La notizia arriva a poche settimane dalle rassicurazioni pubbliche della moglie, Sky, che aveva smentito voci secondo cui il marito fosse in coma, affermando che il suo cuore era "forte" nonostante i recenti interventi chirurgici. A maggio, infatti, Hogan era stato operato al collo, alimentando speculazioni secondo cui fosse in fin di vita — voci che all’epoca erano state minimizzate da persone vicine alla famiglia.
Nato Terry Gene Bollea, Hulk Hogan è stato molto più di un semplice lottatore professionista: è diventato una vera e propria icona della cultura pop. Negli anni ’80 ha trasformato il wrestling da sport di nicchia a fenomeno di intrattenimento globale, grazie al suo look inconfondibile — baffi, bandana, outfit rosso e giallo — e a un carisma che ha conquistato generazioni di fan.
Indimenticabile il suo cameo in "Rocky III", quando sfidava sul ring il protagonista della serie Rocky Balboa, interpretata da Sylvester Stallone. Entrato nella WWE Hall of Fame nel 2005, Hogan è stato coinvolto in una controversia nel 2015, quando fu rimosso dopo la diffusione di un video in cui faceva commenti razzisti durante una conversazione privata. Il video, pubblicato da Gawker, portò a un’accesa battaglia legale che si concluse con la vittoria dell'ex lottatore. Recentemente, era noto per il suo supporto all'attuale presidente Donald Trump.