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F1, l'ex patron Ecclestone affonda Horner: "Un idiota, Red Bull ha chiuso gli occhi troppo a lungo"

Christian Horner insieme a Bernie Ecclestone
Christian Horner insieme a Bernie EcclestoneMark Thompson / GETTY IMAGES EUROPE / Getty Images via AFP
L’ex patron della Formula 1 attacca duramente l'amico Christian Horner dopo il licenziamento dalla Red Bull, criticandone la gestione del potere e lo scandalo sessuale che lo ha travolto. "Pensava di avere 20 anni, pensava di essere un ragazzino".

Una bordata in pieno stile Bernie Ecclestone. L’ex numero uno della Formula 1 non ha usato mezzi termini per commentare la vicenda che ha travolto Christian Horner, ormai ex team principal della Red Bull Racing. In un’intervista rilasciata al Telegraph, Ecclestone ha parlato apertamente dello scandalo sessuale che ha coinvolto Horner, arrivando a definirlo senza mezzi termini “un idiota”.

L’attività in cui è stato coinvolto 18 mesi fa… beh, è stato un idiota. Un 50enne che pensava di avere 20 anni, pensava di essere un ragazzino”, ha affermato Ecclestone, che poi ha rincarato la dose: “Spesso mi chiedo, quando queste situazioni accadono, perché se la ragazza è così arrabbiata per le avances di qualcuno, non si limita a dire: ‘Ehi, smettila’”.

Horner, al timone della Red Bull per due decenni, è stato uno degli artefici principali del dominio del team austriaco in Formula 1, con sei titoli costruttori e sei mondiali piloti sotto la sua gestione. Tuttavia, le accuse di molestie sessuali mosse da una dipendente del team hanno minato la sua posizione. Nonostante due indagini interne (entrambe concluse con un'assoluzione) la pressione mediatica e interna al team è cresciuta, fino al suo recente licenziamento.

Ecclestone, che conosce Horner da anni, ha tracciato un quadro impietoso dell’ex manager: “Ci sono persone lì che pensavano che si stesse comportando come se non fosse il Red Bull Ring, ma il Christian Horner Ring. L’ha fatta franca per tante cose. E per molto tempo hanno chiuso gli occhi. Ma quando smetti di fare bene, le persone poi iniziano a indagare. È stato tutto un po’ un pasticcio”.

Secondo Ecclestone, l’errore di fondo è stato il potere assoluto che Horner si era attribuito all’interno della squadra: “Christian era l’amministratore delegato; se sei l’ad di un’azienda, ne sei responsabile. E quindi vuoi fare tutto ciò che credi sia giusto; nel momento in cui non puoi più essere in quella posizione per fare ciò che pensi debba essere fatto, allora per te non è più una passeggiata. Non puoi gestire qualcosa a metà”.