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Morte Privitera, accertamenti della polizia stradale e il testimone: "Impatto così mai visto"

I corridori del Team Jayco Alula ricordano Privitera
I corridori del Team Jayco Alula ricordano PriviteraČTK / AP / Thibault Camus
Il corridore, testimone della scena mortale: "Lui arrivava dall'esterno e ha preso un dosso artificiale di cemento che serve per rallentare le macchine. Non si è capito se non se ne sia accorto, però nel momento in cui è salito sopra ha perso la presa dal manubrio".

Il Tour de France ha reso omaggio a Samuele Privitera, il giovane ciclista di 19 anni morto ieri a causa di una caduta durante la prima tappa del 61esimo Giro Ciclistico della Valle d'Aosta - Mont Blanc, gara under 23.

Prima dell'avvio della dodicesima tappa, da Auch a Hautacam, i corridori hanno salutato con un lungo e commosso applauso lo sfortunato collega. 

La dinamica dell'incidente

"Privitera era due metri davanti a me. Venivamo da una curva che si affronta senza frenare, ci trovavamo intorno alla ventesima posizione in gruppo. Lui arrivava dall'esterno e ha preso un dosso artificiale di cemento che serve per rallentare le macchine. Non si è capito se non se ne sia accorto, però nel momento in cui è salito sopra ha perso la presa dal manubrio".

Così - riporta la testata specializzata bici.pro - Lorenzo Masciarelli, ciclista del team Mbh Bank Colpack Ballan Csb, racconta l'incidente costato la vita ieri a Samuele Privitera.

"Di conseguenza - continua Masciarelli - il sedere gli è scivolato sul tubo orizzontale del telaio ed è rimasto seduto. I piedi si sono sganciati ma ha cercato di rimanere in equilibrio. In quelle situazioni, spesso, rimetti una mano sul manubrio e rimani in piedi. Invece lui ha sbandato ed è andato contro una barriera di ferro. Un impatto così non l'avevo mai visto. Parlando con i ragazzi che avevo vicini, che come me avevano visto l'accaduto, ci siamo resi subito conto della gravità".

"Quando l'ho visto andare verso la barriera - prosegue il racconto di Masciarelli - mi sono spaventato e ho tirato i freni e gli sono rimasto dietro. L'impatto è stato bruttissimo, è arrivato contro l'ostacolo con la testa e il petto. Il casco, anche durante lo scontro con la barriera, è sempre rimasto sulla testa. Non ho capito come si sia sfilato. Il fatto però che fosse integro mi fa pensare che le prime a colpire la barriera siano state altre parti del corpo". 

Il ricordo di Axel Merckx: "Era insostituibile"

"Samuele era e sarà sempre il cuore e la personalità di questa squadra. Questa squadra è sempre stata una piccola famiglia, e momenti come questo sono inimmaginabili. Era insostituibile. La sua gioia, il suo spirito, la sua gentilezza, erano sempre una luce brillante in qualsiasi stanza o gara in cui si trovasse in quel momento. Perderlo è devastante oltre ogni parola".

Così Axel Merckx, patron del team Hagens Berman Jayco, ricorda su Instagram Samuele Privitera, il giovane ciclista ventenne morto ieri in Valle d'Aosta a causa di una caduta durante una gara under 23.

 "Personalmente, faccio fatica a esprimere la tristezza che provo, - scrive ancora il manager sportivo, ex ciclista professionista e figlio di Eddy - ma sono profondamente grato per ogni momento condiviso con lui e per la gioia che ha portato alla nostra squadra ogni singolo giorno. Amava la bicicletta, amava la fotocamera, amava sorridere, amava ridere, ma soprattutto amava la sua famiglia e i suoi compagni di squadra".

In corso accertamenti della polizia stradale

La procura di Aosta è in attesa dell'esito degli accertamenti svolti dalla polizia stradale sulla dinamica dell'incidente di ieri. Il pm titolare del fascicolo deciderà poi se concedere immediatamente il nullaosta per i funerali o chiedere l'autopsia.

Nell'area dell'incidente questa mattina si è svolto un sopralluogo e un momento di raccoglimento a cui hanno partecipato il sindaco di Pontey, Leo Martinet, il direttore del Giro della Valle d'Aosta, Filippo Borrione e alcuni responsabili dell'organizzazione della corsa.