In una lunga intervista rilasciata a La Stampa, il velocista azzurro Marcell Jacobs ha lasciato più di un interrogativo sul suo futuro da corridore.
"Ancora ancora in fase di riflessione, sono successe troppe cose che mi hanno fatto perdere la scintilla" ha dichiarato il bresciano, che ha candidamente ammesso che in questo momento non sente il richiamo della pista, la cosa più importante per allenarsi come si deve.
Uno dei problemi del mancato rientro è dovuto al rapporto con l'allenatore Rana Reider: "È partito per la Cina, dove sarebbe dovuto restare per un breve periodo. Per un motivo o per un altro, non è tornato".
Contro la Federazione e Tamberi
Non è un buon momento anche per i legami con la Federazione, che accusa: "Mi sento preso in giro, se mi tolgono dagli atleti top vuol dire che non hanno interesse per me".
A differenza di Tamberi, a cui lancia una frecciatina: "Sa mantenere i rapporti con le persone, cosa che al Presidente Mei piace. Io ho un altro carattere, non riesco a fingere di fare l'amico".
Il caso di spionaggio e le accuse di doping
Inevitabile anche il discorso sullo spionaggio subito dal fratello di Tortu: "La situazione non è stata percepita nella sua sua gravità. Mi ha destabilizzato e travolto, pagare qualcuno per frugare negli affari miei è inconcepibile, c'è un livello di invidia fuori controllo".
Con l'ex compagno di squadra però i rapporti non sono precipitati: "Mi ha chiamato quando è uscita la notizia e ci vuole coraggio".
Infine, sulle continue accuse di doping, prive di fondamento, taglia corto: "Ci sono migliaia di persone che vivono di storie trovate nei social".
