Coe ha sottolineato che "è importante farlo" per garantire "l'integrità dello sport femminile" in una conferenza stampa dopo i Campionati Mondiali Indoor di Nanchino, in Cina, nel fine settimana.
"Crediamo che sia molto importante dare fiducia e mantenere l'attenzione sull'integrità della competizione", ha insistito Coe, che la scorsa settimana è stato uno dei candidati sconfitti da Kirsty Coventry, dello Zimbabwe, nelle elezioni per la presidenza del Comitato Olimpico Internazionale (CIO).
Coe ha dichiarato che "la mossa ha fatto seguito alle consultazioni della federazione da lui presieduta. L'opinione generale è che questa sia la strada da seguire". Il test del tampone, ha aggiunto, non è eccessivamente invasivo ed è sicuro che sia legale.
"Non avremmo mai optato per questo test se non fosse stato per proteggere la categoria femminile in questo sport", ha insistito la leggenda del mezzofondo britannico.
A differenza di altre federazioni internazionali, World Athletics è una delle più ostili negli ultimi anni alla partecipazione di atleti iperandrogini e transgender alle gare femminili.
Dopo la vittoria della sudafricana Caster Semenya negli 800m ai Giochi del 2008, World Athletics richiede che gli atleti con una "differenza nello sviluppo sessuale" o DSD (in passato chiamati intersessuali o iperandrogenismo) si sottopongano a un trattamento per abbassare i loro livelli di testosterone, e dal 2023 esclude gli atleti transgender dalle competizioni femminili se hanno effettuato la transizione dopo la pubertà.