La finale dell'NFL di quest'anno era stata presentata come una rivinita degli Eagles nei confronti dei Chiefs, dopo la sconfitta di due anni fa nel Super Bowl XLVII. È così è stato.
Philadelphia non si è lasciata scappare l'opportunità e ha interrotto il dominio di Kansas City, con una prestazione che ha surclassato in lungo e largo Kansas City. Una delusione enorme per i campioni in carica che quest'anno cercavano il terzo titolo consecutivo, un traguardo mai riuscito a nessuno.
La franchigia del quarterback Jalen Hurts ha chiuso l'incontro con un netto 40-22. Un risultato rotondo che è lo specchio di una prestazione travolgente dello stesso leader di Philadelphia e di una difesa impenetrabile, capace di mettere Patrick Mahomes e compagni con le spalle al muro.
IL TABELLINO DELL'INCONTRO
Con diversi lanci intercettati, che hanno aperto la porta verso i touchdown degli Eagles, e un attacco mai veramente pericoloso, i Chiefs si sono trovati in una situazione critica e senza via di scampo.
Primi due quarti a senso unico
Philadelphia ha imposto il proprio gioco fin dalle prime battute, trovando il vantaggio già nel primo quarto con un touchdown di Jalen Hurts. Un attacco solido e una difesa d'alto livello hanno limitato Mahomes che ha continuato a commettere errori.
La svolta è arrivata nel secondo quarto, quando la difesa di Philadelphia ha capitalizzato la pressione su Mahomes, forzando due intercetti decisivi che hanno portato ad altrettanti touchdown con.\ Cooper DeJean e A.J. Brown, in quest'ultimo caso su passaggio da Hurts. Un colpo durissimo alla fiducia di Kansas City con gli Eagles che si sono portati sul 24-0.
Halftime Show
Ad alleggerire la testa dei tifosi dei Chiefs, pesantemente sconvolti, ci ha pensato la performance di Kendrick Lamar nell'halftime show. Uno spettacolo che ha visto anche la partecipazione di Serena Williams.
L'ex tennista è stata l'ospite a sorpresa dello show. Prima di salire sul palco, ha mandato un messaggio di solidarietà a Taylor Swift dopo i fischi che avrebbe ricevuto la popstar all'arrivo al SuperDome. "Non ascoltarli", ha detto la tennista.
Un Super Bowl che come ogni anno è stato una passarella di stelle e non solo. Tra i presenti anche il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il quale è diventato il primo presidente in carica a presenziare alla partita dell'annoi.
Eagles perfetti, Chiefs irriconoscibili
Al ritorno in campo la musica non è cambiata. Ottima la prova di Hurts, in cambina di regia, dimostratosi preciso e decisivo come la difesa di Philadelphia che ha continuato a mettere Mahomes in difficoltà in più occasioni.
Senza un gioco di corsa efficace e con una protezione inefficace, i Chiefs si sono trovati in una situazione critica che è continua anche nella seconda parte dell'incontro con il quarterback dei Chiefs in totale confusione.
Una visione di gioco limitata e i suoi lanci intercettati dagli avversari anche nel terzo quarto hanno di fatto agevolato ancora di più la vita agli Eagles che hanno allungato a 27 con un field goal di Elliot.
Il colpo decisivo in chiusura di terzo quarto con un'altra "caramella" di Hurts che pesca quasi sulla linea di fondo Smith per il 33-0 di Philadelphia, trasformato dal calcio di Elliot a 34-0.
Per i Chiefs un colpo di coda nel finale del terzo quarto e durante il quarto, quando sono arrivati i primi punti per Kansas City. È stato proprio Mahomes ad accendersi distribuendo palloni per tre touchdown.
Alla fine è stata festa anticipata per Philadelphia che ha chiuso la partita in discesa vincendo 40-22 e annullando il sogno del terzo titolo consecutivo ai Chiefs. Per gli Eagles è la seconda vittoria nel Super Bowl, dopo il primo trofeo conquistato nel 2018 battendo i Patriots 41 a 33.