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Europa League: un colpo di testa di Di Maria regala la vittoria alla Juve

Angel Di Maria
Angel Di MariaAFP
Partita dominata dai bianconeri contro un Friburgo remissivo e povero tecnicamente che si è però difeso con ordine. Per sbloccarla c'è stato bisogno di un colpo del fuoriclasse argentino.

Dopo la sconfitta dell’Olimpico, mitigata dalle buone notizie in settimana sul fronte della giustizia sportiva, la Juventus affrontava l’andata degli ottavi di Europa League contro il Friburgo con l’obiettivo di ottenere una vittoria in grado di mettere al riparo da brutte sorprese al ritorno. L'ha raggiunto, anche se il successo di "corto muso" non può lasciare tranquilli in vista del ritorno.

Le formazioni in campo
Le formazioni in campoFlashscore

Tra i convocati di Allegri non c’è Pogba, escluso dal tecnico per una ritardo nel ritiro prepartita. Così il tecnico bianconero si è affidato a Locatelli, Rabiot e Miretti a centrocampo, mentre in attacco è confermato il modulo “prudente” con Di Maria dientro a Vlahovic. Nel Friburgo, l’azzurro Grifo compone il tridente d’attacco con Sallai, obiettivo della Lazio, e Holer. In difesa il pilastro è Ginter, che fa coppia con Lienhardt.

La Juventus parte subito aggressiva, con Di Maria che sembra particolarmente ispirato e serve Rabiot che entra in area e colpisce il palo. I bianconeri continuano a fare la partita ma peccano nell’ultimo passaggio e i tedeschi senza grandi sofferenze riescono a uscire indenni dalle sfuriate juventine. Ecco così che la seconda azione più pericolosa nel primo tempo arriva da un calcio piazzato, con il corner di Di Maria che trova la testa di Bremer, che però manda a lato. Allo scadere della frazione ci prova Cuadrado con un bolide dal limite, Flekken ribatte e Vlahovic anticipa tutti di testa ma manda fuori.

Il secondo tempo si apre con un altro colpo di testa fuori di Vlahovic, stavolta su cross di Locatelli.  Sembra che manchi il colpo risolutivo alla Juve che, nonostante un dominio territoriale abbastanza evidente, non riesce a sbloccarla. Serve insomma il lampo di un fuoriclasse. E chi più di lui? Al 53’ sul cross di Kostic, Di Maria svetta e incorna di prepotenza inchiodando Flekken. Un gol inusuale per il Fideo, ma è il gol che sblocca la partita della Juve. Pochi minuti dopo però cala il gelo sull’Allianz Stadium: su una punizione di Grifo indirizzata in area, Holer si gira e infila Szczesny. Dopo qualche secondo di terrore juventino, l’arbitro viene richiamato dal Var e annulla per un evidente fallo di mani.

Allegri decide di rivoluzionare l’attacco: fuori Vlahovic per Chiesa e fuori Kostic per Kean. Il n. 7 che qualche minuto dopo si accascia a terra fa trattenere il respiro allo Stadium, ma per fortuna si rialza e finisce la sua partita, anche se non al meglio. Nel finale c'è ancora tempo per un tiro fuori di Cuadrado da buona posizione, poi si chiude il sipario. La Juve di "corto muso" ottiene una vittoria utile per il ritorno in Germania, anche se con un vantaggio risicato. I tedeschi sono apparsi poca cosa qui a Torino, ma in Germania probabilmente sarà un'altra partita.