Il 2022 di Novak Djokovic (35), è iniziato con una tormentosa vicenda personale legata alla sua partecipazione all'Australian Open, torneo che alla fine non ha disputato. La sua mancata vaccinazione al Covid-19 gli ha impedito di avere il lasciapassare alle autorità australiane, ma non solo. Il tennista serbo si è infatti visto negare l'accesso ad altri tornei importanti, su tutti lo US Open, e sempre per lo stesso motivo. 

Attualmente settimo nel ranking ATP, dove comanda lo spagnolo Carlos Alcaraz (19), Nole ha deciso di recuperare i punti persi con le due assenze agli Slam su superficie veloce di quest'anno puntando su due tornei come quello di Parigi Bercy e specialmente le Finals di Torino. Il suo obiettivo, evidentemente, è quello di chiudere l'anno con i giri giusti in modo da approcciare il 2023 con la preparazione fisica e mentale adeguata.

In primis, tuttavia, il balcanico cercherà di fare più punti possibili: la sua insoddisfazione per aver disputato appena nove tornei in tutto il 2022 è comprensibile. Ma il suo sangue freddo non ne ha condizionato le prestazioni, anzi, gli ha permesso di arrivare alla grande a questo stadio della stagione.

Egli stesso ha voluto confermare il suo ottimo feeling, come dichiarato ad ANSA:  "Mi sento bene, gli ultimi due tornei, ad Astana e Tel Aviv, e i titoli vinti hanno fatto crescere i miei livelli di fiducia e motivazione". Se la prima valvola di sfogo saranno i Masters di Parigi, un torneo 1000 che ha già conquistato in ben sei occasioni, l'ultima delle quali l'anno scorso. Le vittorie in Israele e in Kazakistan sono servite come molle spirituali per arrivare al rettilineo finale lanciato e in fiducia.

Dopo l'impegno parigino, il serbo si recherà in Italia per disputare le Finals, torneo che avrà luogo dal 13 al 20 novembre prossimo. Obiettivo, la vittoria. L'unico risultato che spazzerebbe via la rabbia accumulata durante tutto l'anno.