Il mondo del tennis ha le sue certezze, ma le sorprese sono sempre dietro l'angolo. E ci sono tantissimi giocatori, conosciuti o meno, che nel 2026 potrebbero imporsi contro i pronostici, oppure proseguire nel loro processo di crescita iniziato già da tempo.
Nel corso del prossimo anno c'è molta curiosità di sapere cosa combineranno questi dieci 'osservati speciali', ognuno di loro con una missione personale da portare a termine.
Ben Shelton
Nel 2025 ha ritoccato il suo best ranking salendo al quinto posto, ma in tutta la stagione ha vinto 'solo' un Masters, quello di Toronto ad agosto.
Sulle superfici veloci potrebbe essere l'anno della consacrazione dello statunitense, se riuscirà a regolare il suo gioco ancora troppo istintivo e squilibrato, ma altamente pericoloso. Dopo due semifinali Slam, ci si aspetta che possa fare ancora meglio nei Major.
Jakub Mensik
Il ceco si è affermato nel 2025 come una delle più belle realtà del circuito, riuscendo a trionfare a Miami in maniera assolutamente inaspettata visto che ha iniziato l'anno da numero 49.
Alla sua età in pochi servono come lui, ma per confermarsi in top 20 non basta: ci si aspetta di più soprattutto nei tornei dello Slam dove sin qui non è mai approdato alla seconda settimana.
Joao Fonseca
Probabilmente il più pronto di tutti al grande salto, vista l'aura che lo accompagna ormai da mesi: sembra essere l'unico in grado di poter tenere testa a Sinner e Alcaraz in futuro.
Il predestinato nato in Brasile deve però confermare i passi avanti fatti nel 2025: sin qui la sua parabola promette bene, ma adesso più che mai dovrà fare i conti con l'inevitabile pressione di dover dimostrare il suo valore.
Learner Tien
L'americano di origini vietnamite e allenato da Michael Chang ha chiuso il 2025 in crescendo, vincendo il suo primo titolo ATP a Metz. Il suo anno lo ha visto guadagnare quasi 100 posizioni, distinguendosi anche per alcune epiche battaglie negli Slam in cui ha fatto vedere di essere non solo talentuoso, ma un combattente.
Di certo si ricorderanno di lui in molti, vista la capacità di battere parecchi top 10 incontrati nel suo cammino: Medvedev, Zverev, Rublev e Shelton.
Luciano Darderi
L'attenzione rispetto alle sorti dei giovani tennisti azzurri è scontata: dietro a Musetti e Cobolli, rispettivamente numeri 2 e 3 d'Italia, c'è l'oriundo capace di assestarsi addirittura in top 30 nel corso di un 2025 ricco di soddisfazioni, specialmente sul rosso.
Il giocatore di origini argentine deve difendere tanti punti nella prima parte di stagione, dove ha fatto molto bene su terra battuta, ma ha margini per compiere un ulteriore salto.
Arthur Fils
Il giovane francese ha chiuso anzitempo la sua stagione a causa di un infortunio che di fatto ha dimezzato le sue apparizioni in campo, precludendogli tornei importanti e soprattutto un percorso di crescita che sembrava proseguire senza intoppi.
Avendo visto di cosa è capace, il classe 2004 diventa automaticamente un tennista da seguire con attenzione, sia per vedere come sarà la ripresa agonistica e sia per capire fino a dove potrà spingersi.
Giovanni Mpetshi Perricard
Servire a oltre 240 km/h è una skills che hanno in pochi nel circuito, e che ha permesso al tennista transalpino di vincere il primo titolo in carriera già nel 2024.
Ecco perché nella maggior parte dei tornei sul veloce, quando il nativo di Lione figura in tabellone, il fatto di poterlo incrociare incute immediatamente timore tra i suoi possibili avversari: nel 2025 può raccogliere l'eredità dei grandi big server del passato.
Dino Prizmic
Dalla Croazia, ecco il migliore prospetto balcanico per gli anni a venire: ancora fuori dalla top 100, è candidato a scalare presto la classifica se riuscirà a convertire quanto di buono fatto vedere nel circuito Challenger in quello immediatamente superiore.
Vincitore del Roland Garros juniores nel 2023 e protagonista alle Next Gen ATP Finals, ha anche ricevuto la benedizione di Novak Djokovic dopo averlo incontrato durante gli scorsi Australian Open.
Federico Cinà
Il classe 2007, il primo in assoluto a fare capolino nei tornei ATP grazie a qualche invito di prestigio, dimostra che il tennis italiano è destinato a rimanere nell'elite anche dopo gli exploit di Jannik Sinner e Lorenzo Musetti.
Il mancino palermitano, figlio di un noto allenatore isolano, nel 2026 è chiamato a compiere gli ennesimi step: la conquista di un titolo Challenger, solo sfiorata nella scorsa stagione; la continuità tra una superficie e un'altra e l'irrobustimento fisico, imprescindibili per avvicinarsi alla top 100.
Henri Bernet
Nato a Basilea e dotato di un pregevole rovescio a una mano, quanto basta per gli scomodi paragoni con il connazionale e concittadino Roger Federer.
Ha impressionato negli Slam, nella categoria boys, e adesso dovrà dimostrare di poter essere l'ultimo 'esemplare' della florida scuola svizzera. Al momento c'è solo un piccolo dettaglio da considerare: è ancora il numero 512 del mondo.
