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Giro d'Italia 2025, la maglia rosa cerca l'erede di Pogacar: Roglic e Ayuso su tutti

Amore Infinito: il più bello tra i trofei
Amore Infinito: il più bello tra i trofeiELIANO IMPERATO / Controluce via AFP
La corsa più amata dagli italiani riparte dall'Albania e, a differenza della scorsa edizione, lo fa senza un chiaro favorito. Ed è proprio l'incertezza sul risultato finale a rendere l'attesa - e, si spera, anche la gara - ancora più emozionante.

Oltre cinquantamila metri di dislivello, ben diecimila in più rispetto alla scorsa edizione. Eppure, gli organizzatori del Giro d'Italia non sono riusciti a convincere Tadej Pogacar a cercare il bis, dopo la storia doppietta Giro-Tour dellas corsa stagione. Anzi, la decisione di non partecipare alla corsa rosa, stravinta l'anno scorso, il campione del mondo sloveno l'ha annunciata ufficialmente qualche giorno dopo la presentazione del percorso.

Evidentemente, per una ragione o un'altra, il Cannibale del ciclismo moderno ha capito che i 3.413,3 chilometri che da Durazzo, in Albania, porteranno a Roma non erano congeniali a preparare la grande sfida in programma il prossimo mese di luglio sulle strade del Tour de France, dove sia lui che Jonas Vingegaard arriveranno, per la prima volta negli ultimi tre anni, al massimo della propria condizione, senza le scorie di un intempestivo infortunio e, quindi, senza alibi né per loro né per il loro tifosi.

Il Giro d'Italia 2025
Il Giro d'Italia 2025Giro d'Italia

E dire che l'organizzazione aveva pensato di indurlo in tentazione prevedendo una piccola escursione in Slovenia (Nova Gorica) poco prima della fine della 14esima tappa. E, invece, no. Non sarà lui a essere incoronato imperatore il prossimo 1 giugno sullo sfondo dei Fori imperiali. 

I favoriti

I tifosi sloveni, però, non possono davvero lamentarsi, considerato che il grande favorito per la vittoria finale è un altro loro connazionale, quel Primoz Roglic che la grande corsa a tappe italiana l'ha già vinta nel 2023 e che in Catalogna, lo scorso marzo, ha battuto quello che, almeno sulla carta, dovrebbe essere il suo principale rivale anche al Giro 2025: Juan Ayuso.

Negli ultimi due anni, chi ha alzato le mani al cielo sulla montagna magica di Montjuic si è poi anche imposto all'ombra del Colosseo, trasformando la Volta a Catalunya nella vera prova generale in vista della corsa rosa.

Detto questo, il campioncino spagnolo, protagonista di un avvio di stagione impressionante, è in costante evoluzione e non si può davvero escludere che il sorpasso sul più esperto collega sloveno possa arrivare già in Italia. Anche perché al suo fianco avrà un certo Adam Yates pronto ad aiutarlo e, se necessario per il bene dell'Uae Team, a prendere il suo posto in caso di crisi.

Outsiders

Per quanto riguarda il resto dei corridori che possono aspirare legittimamente al podio, menzione speciale per gli ex campioni del Giro, Richard Carapaz (2019) e Egan Bernal (2021), e naturalmente per il sempre presente (anche se mai fino in fondo) Mikel Landa.

Gli appassionati di ciclismo, tuttavia, dovranno tenere d'occhio anche i francesi David Gaudu e Romain Bardet e gli italiani Giulio Ciccone e Antonio Tiberi che aspirano seriamente al ruolo di dark horses della classifica generale.

Per quanto riguarda Mads Pedersen, Wout van Aert e Thomas Pidcock, la ciliegina sulla torta rosa, salvo sorprese maiuscole, il loro obiettivo non è tanto la vittoria finale, quanto quello di dare spettacolo, conquistare il numero più alto di tappe e, se possibile, indossare per qualche giorno la maglia rosa.

Filippo Ganna, invece, non ci sarà. Il campione piemontese aveva, inizialmente, messo in programma una capatina al Giro, ma ha cambiato idea e, dopo lo sfortunata foratura alla Roubaix, tirerà il fiato prima di ultimare la propria preparazione in vista del suo primo Tour.

Il percorso

Due cronometro individuali, per un totale di 42,3 chilometri, 6 tappe per velocisti, 8 di mezza e 5 di alta montagna. Come dicevamo saranno 52.500 i metri di dislivello totale della 108esima edizione del Giro d'Italia, sebbene la sensazione sia che non ci troviamo di fronte al Giro più duro degli ultimi anni.

Da Durazzo a Roma passando, soprattutto, da Tirana, Siena (con le sue strade bianche) e Pisa prima del gran finale con Mortirolo (ma non come arrivo), San Valentino e Sestriere.

Ma vediamo, nel dettaglio, le cinque tappe da non perdere. Quelle che daranno spettacolo e dove, a nostro avviso, potrebbe decidersi il Giro d'Italia 2025.

10 maggio: Tirana-Tirana, 13,7 chilometri****

In una gara così equilibrata, partire subito bene, potendosi poi permettere di non essere costretti a staccare l'avversario diretto in montagna, potrebbe rivelarsi decisivo. Cronometro non molto lunga, ma per specialisti delle corse contro il tempo e che, quindi, potrebbe far perdere qualche secondo prezioso a chi specialista non lo è.

Seconda tappa - La crono di Tirana
Seconda tappa - La crono di TiranaGiro d'Italia

18 maggio: Gubbio-Siena, 181 chilometri****

Le strade bianche tornano al Giro. Nei quasi trenta chilometri di sterrato (29,5 km), divisi in cinque tratti, capiremo chi è disposto a sporcarsi fino in fondo per conquistare la vittoria finale.

Nona tappa - Le strade bianche del Giro
Nona tappa - Le strade bianche del GiroGiro d'Italia

20 maggio: Lucca-Pisa, 28,6 chilometri*****

Seconda e ultima cronometro dalle caratteristiche molto simili alla prima. Con il doppio dei chilometri, però. E questo vuol dire che i distacchi potrebbero cominciare a essere decisamente più pesanti.

Decima tappa - La crono Lucca-Pisa
Decima tappa - La crono Lucca-PisaGiro d'Italia

27 maggio: Piazzola sul Brenta-San Valentino, 203 chilometri*****

Il primo, vero tappone del Giro d'Italia 2025. Tuttavia, sarebbe stato molto più decisivo se tra l'arrivo di Asiago, di due giorni prima, e quello di San Valetnino non ci avessero messo un giorno di riposo.

Sedicesima tappa - Arrivo a San Valentino
Sedicesima tappa - Arrivo a San ValentinoGiro d'Italia

31 maggio: Verrès-Sestrière, 205 chilometri*****

È molto probabile che tutto si decida al Sestriere o sul Colle delle Finestre, la Cima Coppi del Giro 2025, con i suoi 8 chilometri di sterrato e, ciononostante, pendenze che toccano anche il 12%. Una vera e propria garanzia di dolore e spettacolo.

Ventesima tappa - Il Sestriere sarà l'ultimo giudice
Ventesima tappa - Il Sestriere sarà l'ultimo giudiceGiro d'Italia