Un'attesa lunga 14 mesi e oggi la svolta: il canottiere paralimpico Giacomo Perini ha vinto la sua battaglia legale ed ha riavuto dal TAS, il tribunale arbitrale per lo sport di Losanna, il terzo posto, ovvero il bronzo, conquistato a Parigi 2024, poi revocata perché aveva dimenticato il cellulare sull'imbarcazione durante la gara.
I giudici di Losanna hanno infatti accolto il ricorso presentato dal CIP e dallo stesso Perini - assistiti dal team sport di LCA Studio Legale guidato da Federico Venturi Ferriolo - annullando la decisione della Federazione Internazionale Canottaggio e ripristinando ufficialmente il terzo posto dell'azzurro "ai fini del riconoscimento della medaglia di bronzo all'atleta, escluso dalla classifica della finale PR1 M1x dei Giochi Paralimpici di Parigi 2024 per il possesso di un telefono cellulare a bordo imbarcazione". Una battaglia durata un anno e mezzo e arrivata al lieto fine, con la restituzione del bronzo.
"Dopo 16 anni, il canottaggio italiano torna a vincere una medaglia alle Paralimpiadi", il commento emozionato di Perini che per prima cosa ha voluto ringraziare quanti lo hanno sostenuto rendendo "possibile questo risultato".
Il n.1 della federcanottaggio, Davide Tizzano, ha espresso "grandissima soddisfazione per una decisione storica che riassegna al nostro Perini ciò che aveva meritatamente conquistato sul campo" ricordando la determinazione del canottiere romano che in questi mesi di "attese e speranze si era già messo al lavoro con il nuovo staff tecnico in direzione di Los Angeles 2028".
Niente "field of play"
La decisione di World Rowing, secondo il TAS, non rientrava nel cosiddetto "field of play", poiché non riguardava una valutazione tecnica presa durante la gara ma un provvedimento disciplinare successivo, fondato sull'interpretazione di una norma.
Il TAS ha chiarito che la norma vieta l'uso o la comunicazione tramite dispositivi elettronici, ma non il semplice possesso. Il comportamento non era vietato dal testo regolamentare e non andava sanzionato. Le indagini tecniche e informatiche hanno inoltre accertato che il telefono di Perini non era stato utilizzato durante la gara, né risultava attiva alcuna forma di comunicazione. Il dispositivo era rimasto nella borsa per errore escludendo alcun vantaggio competitivo.
Le parole di De Sanctis e Pancalli
Il Tribunale ha precisato che la pronuncia ripristina la classifica ufficiale, con il vogatore del CC Aniene nuovamente al terzo posto, ma la materiale assegnazione della medaglia dovrà essere attuata dal Comitato olimpico internazionale (IPC).
"Una volta acquisiti gli atti scriviamo all'IPC, l'importante era la sentenza e l'accoglimento - le parole del n.1 del CIP Marco Giunio De Sanctis -. Noi ora chiediamo il bronzo all'IPC. Questa sentenza ripristina lo status quo, la medaglia l'ha conseguita sul campo e il motivo per cui era stata tolta è decaduto".
Soddisfatto anche Luca Pancalli, presidente del CIP all'epoca dei fatti: "Abbiamo esultato con Giacomo per questo bronzo strameritato. La sentenza TAS ha finalmente ristabilito la verità su quella gara, scrivendo il lieto fine di questa storia assurda. Giacomo ha dimostrato di essere uno straordinario campione in gara e nella vita".
