Lo scontro tra Milan e Juventus ha visto Francisco Conceicao, figlio dell'appena arrivato Sergio, vedere da lontano i suoi compagni di squadra per via di un problema fisico. E mentre suo padre dirigeva con scampoli d'influenza per la prima volta i rossoneri, Mbangula provava a farne le veci ma a sinistra, mostrando iniziativa e verve. L'obiettivo fin dal primo momento da parte degli uomini di Thiago Motta era quello di cercare in punta un Vlahovic che però non partiva serenissimo.
A squarciare i dubbi, però, arrivava dopo il ventesimo il gol di Yildiz, titolare per caso proprio per il problema al portoghese. Il turco era bravissimo a controllare e concludere in modo delizioso una grande palla di Mbangula dopo un buco di Thiaw. Alla fine del primo tempo, era sempre il numero 10 bianconero che impegnava Maignan nell'intervento più istintivo dei primi 45 minuti. Disciplinata e vogliosa, la Vecchia Signora aveva raccolto un meritato premio grazie a una scelta quasi obbligata.
In parte costretto a giocare molto dentro al campo e a tenere a bada Theo Hernandez, Yildiz dava la scossa giusta ai bianconeri partendo da un ruolo quasi inedito. E a inizio ripresa sfiorava il raddoppio con un tiro chirurgico a lato di un niente. Sulle corde, il Milan cercava una reazione d'istinto, e per poco non la trovava. Al 55esimo, dopo un batti e ribatti su corner, Theo Hernandez calciava di destro da cinque metri un rigore in movimento. Un tiro sbilenco che non trovava il premio voluto e confermava la rogna rossonera in questa serata araba.
Nonostante l'erroraccio, il Milan prendeva coraggio e aumentava l'intensità in mezzo al campo, oltre a ringraziare anche i lenti e impacciati movimenti di Vlahovic, che veniva poi sostituito da Nico Gonzalez. E al 70esimo otteneva un calcio di rigore per un goffo fallo in area di Locatelli su Pulisic, che dal dischetto trovava il pari con un tiro centrale e anche toccato da Di Gregorio, ma che aveva un effetto assoluto.
L'effetto era quello di dare tanta fiducia ai rossoneri, che cercavano l'affondo per ribaltare tutto. E ci riuscivano pochi minuti dopo e nel modo più casuale. Un cross dalla destra di Musah veniva intercettato da Gatti, la cui deviazione beffata Di Gregorio, forse troppo avanti nella posizione. Impaurita e impacciata, la Juve buttava così un primo tempo giocato in modo concreto e fluido, ravvivando inoltre un Milan che sembrava inerme.
Il portiere bianconero si redimeva in parte dal calcolo sbagliato nella rete dell'1-2 con una deviazione da funambolo su Pulisic lanciato a rete. Ma era l'ultimo vero sussulto da parte dei bianconeri, che avevano smarrito identità, coraggio e anche iniziative. I cambi hanno stravolto l'andamento del match, con Motta che si è fatto irretire dalla triste prestazione di Vlahovic ed è stato poi ribaltato da Conceicao, il cui inizio in rossonero è stato più che positivo. Ora la finale con l'Inter, un premio insperato dopo quasi un'ora di gioco.
