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Supercoppa: Conceiçao debutto con derby in famiglia: "Non sono emozionato, voglio vincere"

Sergio Conceiçao
Sergio ConceiçaoLaPresse / ddp USA / Profimedia
Il neo tecnico dei rossoneri esordirà sulla panchina del Milan nella semifinale di Supercoppa italiana e avrà di fronte il figlio Francisco: "Domani mio figlio è avversario, spero di essere più felice io".

"Non sono per niente emozionato. Sono raffreddato, ho avuto 39 di febbre stanotte. Per quello ho gli occhi lucidi. Domani Francisco sarà un avversario. Anche lui è abituato così. Lo voglio battere e lui mi vuole battere. Spero di essere più felice io domani".

Lo dice il tecnico del Milan Sergio Conceiçao alla vigilia della semifinale di Supercoppa contro la Juventus a Riad. Domani l'allenatore rossonero affronterà suo figlio, attaccante bianconero.

Un derby di famiglia al debutto sulla panchina del Milan. Conceiçao racconta anche le sue impressioni per il deludente match di campionato tra Milan e Juve: "L'idea che ho avuto l'ho passata anche ai giocatori: due squadre con voglia di perdere. C'è tanta qualità da una parte e dall'altra. Dobbiamo avere voglia di vincere domani pensando anche alla fase difensiva".

Milan umile

"Ho trovato una squadra umile che vuole imparare e capire cosa vuole l'allenatore. È importante, la base per fare un lavoro di qualità. Siamo stati incisivi nel dire dove la squadra deve migliorare per essere al massimo competitivi domani e cercare di vincere", ha aggiunto Conceiçao.

I precedenti tra Milan e Juventus
I precedenti tra Milan e JuventusDiretta

"Il timing è quello che è. Ma quando sono arrivato sapevo già di non avere tanto tempo per lavorare. Ci sono infortuni - ricorda Conceiçao - ma non deve essere una scusa. Dobbiamo affrontare a testa alta, essere incisivi su quello che vogliamo e capire cosa è importante per cercare di vincere".

Fatti non parole

"Possiamo solo lavorare: le parole non contano niente, in questi grandi club contano i risultati. E il risultato che cerchiamo è vincere domani", conclude il tecnico del Milan.

"Ho grande rispetto per tutti, poi il calcio è diverso per tutti. Conte, Simeone e Allegri hanno già fatto tanti anni di livello. Io devo portare risultati al Milan, se no parlare non serve a niente. Dobbiamo reagire".