La Sampdoria è tornata ad allenarsi nel pomeriggio dopo la retrocessione in C sotto la guida di Evani ma la seduta è disturbata dai cori di un gruppo di tifosi che si sono raccolti fuori dal centro sportivo di Bogliasco.
Un nutrito gruppo di uomini delle forze dell'ordine è schierato sia intorno al centro sia all'interno dei cancelli a protezione dei giocatori anche con camionette e mezzi blindati.
Come ha mostrato la televisione Primocanale, i tifosi insultano i giocatori e gridano anche frasi minacciose al loro indirizzo.
Allenamento senza maglie
Ai calciatori del club ligure non è bastato essere bersagliati da cori e offese, ma sono anche stati costretti a togliersi le maglie: un gruppo di tifosi presenti nei pressi del campo d'allenamento ha preteso questo gesto in quanto "non degni" di indossarle.
Di fatto si è trattato di un dejavu: tante, troppe volte in tempi recenti è capitato che gli stessi sostenitori chiedessero alla loro squadra questo atto simbolico, senza che nessuno riuscisse ad opporsi.
Diverse contestazioni
La contestazione di questo pomeriggio è solo l'ultima in ordine di tempo. La scorsa notte un gruppo di blucerchiati ha fatto un blitz nel quartiere di Albaro: un gruppo di tifosi travisati ha acceso una decina di fumogeni davanti alle case di Massimo Coda e Matteo Ricci. Danneggiata anche la macchina di un residente.
Questa mattina uno striscione di insulti è stato sistemato davanti casa dell'ex presidente della Sampdoria Edoardo Garrone. A Marassi nove ultrà sono stati identificati dopo una segnalazione anonima della presenza di spranghe e bastoni. Quando gli agenti sono arrivati le mazze erano a poca distanza del gruppo ma i tifosi non sono stati denunciati.