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Il Brescia dichiara fallimento e scompare dopo 114 anni di attività, cosa succede ora?

La protesta degli ultras del Brescia
La protesta degli ultras del Brescia STEFANO NICOLI / NurPhoto / NurPhoto via AFP
Per il mancato versamento di tre milioni di euro da parte del presidente Massimo Cellino, il Brescia è destinato a sparire dal calcio professionistico. In città si proveranno diverse strade per far ripartire il calcio, ma i problemi restano.

Il Brescia, club storico del calcio italiano, dichiarerà fallimento e scomparirà dopo 114 anni di attività, dopo che il proprietario Massimo Cellino ha deciso di non onorare un debito di tre milioni di euro. L'imprenditore italiano, proprietario del club lombardo dal 2017, aveva tempo fino a venerdì per pagare parte degli 8 milioni di euro di arretrati fiscali del club e altri arretrati tributari.

Il mancato pagamento della somma prevista da parte del Brescia ha comportato così la perdita del diritto a partecipare al campionato di Serie B. Per questi illeciti amministrativi il club aveva ricevuto una penalizzazione di quattro punti dal Tribunale della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC).

In seguito a questa sanzione, il Brescia , che aveva concluso il campionato di Serie B al 15° posto con 43 punti, è sceso al 18° posto (39 punti), sinonimo di retrocessione in Serie C.

La classifica finale del Brescia
La classifica finale del BresciaFlashscore

Le rondinelle hanno trascorso 23 stagioni in Serie A, l'ultima delle quali nel 2019-20, con il miglior piazzamento all'8° posto al termine della stagione 2000-2001. Il club ha avuto tra le sue fila campioni del calibro di Roberto Baggio, Alessandro Altobelli, Andrea Pirlo e Luca Toni, oltre a Pep Guardiola nel 2001-02 e 2003.

Prima del Brescia, Massimo Cellino ha controllato il Cagliari e il Leeds. Anche in Inghilterra è diventato famoso per i suoi continui cambi di allenatore.

La reazione della città e le strade per ripartire

La città è ovviamente in tumulto. Nei prossimi giorni ci saranno nuovi incontri organizzati dai tifosi e  un'iniziativa che vede la stessa Amministrazione Comunale in prima linea. C'è l'esigenza di trovare un modo per far ripartire il cammino del calcio a Brescia .

Lunedì 9 alle 19 a Palazzo Loggia il Comune ci sarà una tavola rotonda speciale a cui sono invitati tutti i vertici di Lumezzane, FeralpiSalò e Ospitaletto, le tre società bresciane che militano in Serie C. Il progetto è coinvolgere almeno una di queste società e indurle a "trasferirsi" in città e non lasciare il capoluogo senza calcio professionistico. Una proposta difficile da accettare per Lumezzane e Feralpisalò , che hanno una loro precisa identità. L' Ospitaletto, invece, rientrato da poco tra i professionisti è anche geograficamente distante pochi chilometri dalla città.

Una proposta che comunque non convince i vertici del club arancione, che vogliono proseguire il loro cammino in modo indipendente, e non vogliono legarsi al nome Brescia. Ecco perché l'iniziativa che sembra più fattibile è qualla di coinvolgere gli imprenditori del territorio e convincerli a prendere in mano le sorti della società biancoblù. Dopo il fallimento del Brescia, la FIGC potrebbe decidere di mettere i suoi diritti sportivi a disposizione del Comune, ma serve di un nuovo assetto societario che dia la possibilità di ripartire, quantomeno, dalla Serie D.